Google festeggia il Pride Month, che finisce proprio oggi, con un Doodle interamente dedicato a Marsha P. Johnson, realizzato da Rob Gilliam.
Google.org ha inoltre donato 500.000 dollari al Marsha P. Johnson Institute, che lavora per porre fine alla violenza contro le donne trans afroamericane negli Stati Uniti, provando a creare un mondo in cui siano al sicuro, apprezzate e trattate con dignità umana. Questo finanziamento, che prende vita dal recente impegno di Google di stanziare 2.4 milioni di dollari a sostegno delle organizzazioni non profit della comunità LGBTQ + in tutto il mondo, fornirà assistenza diretta ed economica alle persone transgender di colore d’America.
Insieme a Sylvia Rivera, Marsha P. Johnson prese attivamente parte alla ribellione del 1969, davanti al bar Stonewall, per poi co-fondare la Street Transvestite Action Revolutionaries (STAR), gruppo nato per aiutare le giovani drag queen senzatetto, le donne lesbiche e le persone transessuali. Marsha P. Johnson, nata Malcolm Michaels Jr. viene al mondo il 24 agosto 1945, a Elizabeth, nel New Jersey. Dopo essersi diplomata nel 1963, si trasferisce al Greenwich Village di New York, centro culturale per le persone LGBTQ +. Ed è qui che cambia legalmente il proprio nome in Marsha P. Johnson, con quella “P” che presumibilmente rappresentava la sua risposta a coloro che mettevano in dubbio il suo genere: “Pay It No Mind”. A causa dei suoi problemi di salute mentale, probabilmente legati anche alle violenze subiti e agli oltre 100 arresti, molti attivisti gay sono stati a lungo riluttanti nell’accreditare la Johnson come colei che contribuì ad innescare il movimento per la liberazione omosessuale dei primi anni ’70. Ma così fu. Poco dopo il Pride del 1992, il suo corpo senza vita venne trovato nel fiume Hudson, a soli 47 anni, con una ferita alla testa. La polizia parlò di suicidio, ma gli amici sono sempre stati fermamente convinti che sia stata uccisa. In tal senso, consigliamo vivamente su Netflix un bellissimo documentario a lei interamente dedicato, The Death and Life of Marsha P. Johnson, realizzato da David France nel 2017.
Nel 2019, il sindaco di New York ha annunciato l’intenzione di erigere due statue di Marsha e di Sylvia Rivera nel Greenwich Village. L’inaugurazione dovrebbe avvenire tra un anno.
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