Dopo aver picconato per oltre un anno contro i vaccini, tanto da conquistare l’etichetta mediatica di “no-vax”, Heather Parisi, da sempre storica alleata della comunità LGBTQ, ha inaspettatamente iniziato a ricondividere e a seminare like a tweet transfobici. Proprio Heather, che negli ultimi anni ha più volte replicato a muso duro alle discusse e discutibili parole di Lorella Cuccarini nei confronti delle famiglie arcobaleno, ha indossato gli abiti di un qualsiasi Simone Pillon, nascondendosi dietro il retweet e i “mi piace” social.
William, alias Lia, vince ancora tutte le gare femminili ma viene isolato dalle altre atlete. Sarò poco inclusivo, ma non trovo giusto che un uomo passi dal n. 462 al n.1 per una “autopercezione”.
Non basta un costume intero per essere una donna.
Fermeremo ancora il #ddlZan pic.twitter.com/jHC4Z04MMe— Simone Pillon (@SimoPillon) March 21, 2022
Il 17 marzo Parisi ha convidivso un cinguettio di Jon Root, che ha definito ‘uomini’ Rachel Levine, eletta sottosegretaria alla sanità da Joe Biden, e Lia Thomas, prima nuotatrice trans* di sempre a vincere la NCAA. Non contenta, ha retwittato un tweet di Caitlyn Jenner, che ha ribadito le proprie esternazioni transfobiche contro le atlete transgender sottolineando di aver avuto solo le palle “nel difendere le donne e le ragazze nello sport”.
Andando a spulciare i ‘like’ Twitter di Heather Parisi, la tutt’altro che esplicitata opinione della showgirl sul tema si fa ancora più tremendamente chiara. “La “donna dell’anno” d’America è un uomo. E anche la migliore nuotatrice universitaria d’America è un uomo. Benvenuti all’inferno“, ha scritto tale Sophie Corcoran facendo sempre riferimento a Rachel Levine e a Lia Thomas, con il “mi piace” di Heather a darle ulteriore visibilità. Parisi ha poi bissato con un altro like a Jon Root, che ha condiviso una foto con Lia Thomas da una parte, definita “un tizio”, e dall’altra la seconda classificata ai NCAA Emma Weyant, definita la “vera vincitrice”.
Non contenta, la showgirl ha messo “mi piace” ad un tweet in cui si vedono Rachel Levine e Lia Thomas prima della transizione, con un ironico “Girl Power!!” a completare il tutto. Senza mai esternare direttamente il proprio pensiero, Parisi l’ha così indirettamente esplicitato, seguendo la strada asfaltata da J.K. Rowling e dalle cosiddette “trans-exclusionary radical feminist”. Chissà se almeno su questa lettera della comunità , dopo anni di botta e risposta al vetriolo con ‘tifoserie’ puntualmente contrapposte in difesa dell’una o dell’altra, le nemiche/amiche Lorella ed Heather potranno dire di pensarla allo stesso modo.
E pensare che solo nel 2020 Parisi diceva no all’omotransfobia, chiedeva a gran voce il DDL Zan e precisava: “Sogno un mondo che includa”. E questa lei la chiama inclusione?
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PS: atterraggi, sorry!
Putroppo, per quanto riguarda la signora Parisi, sta avvendo una vera e propria involuzione di pensiero che parte dal complottismo vario fino a spostarsi ad una certa area di pensiero di estrema destra del partito repubblicano americano. Notare i vari retweet della signora che son ben lontani dagli sfoggi di tollaranza universale nelle interviste di Fazio. Insomma la Parisi si è ammalata non di Covid ma di complottismo nella sua forma più becera: non quella che nega gli atteraggi lunari, ma quella che nega l’uso del cervello.