Il prossimo 1 giugno 2024 sarà un momento storico per la comunità LGBTQIA+ di Enna e del centro della Sicilia: il primissimo Pride. In vista di questa parata, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare il comitato organizzatore di Enna Pride, un insieme eterogeneo che include militanti LGBTQIA+, il circolo arci Petra e altre associazioni che operano attivamente sul territorio.
L’intervista esplora le molteplici iniziative correlate alla manifestazione, le strategie relative all’accessibilità, l’impatto sulla comunità locale e le principali rivendicazioni del movimento, dalle cui risposte emerge la grande ambizione di portare a Enna non solo una giornata di festa, ma una vera e propria rivoluzione culturale e sociale.
Qui di seguito l’intervista completa.
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Enna Pride 2024 – INTERVISTA
Presentazione del comitato organizzatore: chi siete (associazioni, persone ecc. che si vogliano menzionare)
Siamo un gruppo di persone che accoglie al proprio interno singolə militantə della comunità LGBTQIA+, del circolo arci Petra, di altre associazioni presenti attivamente sul territorio di Enna tra cui: Mondoperaio, Garage art platform, Koinè
Ci sono altre realtà locali che sostengono e partecipano alla vostra iniziativa? Ce ne sono alcune di cui vorreste parlarci?
Sarebbero tantissime. Tra quelli che teniamo a nominare e ringraziare ci sono i Figli delle stelle di Caltanissetta, un’associazione di promozione sociale del circolo Arci esistente da 3 anni e che ha contribuito molto con il crowdfunding. Inoltre tante altre realtà locali come e liberi professionisti come BeddaRadio, Al Kenisa, F.d.S, Kampus, A.N.P.I, Uisp Enna e uisp Sicilia, TerraMatta, Ordine degli avvocati, CNA, Canecapovolto, Ultracorpi , Sorseggio, Barrio’s, Mood
Qual è il rapporto della comunità queer locale con il sindaco e la giunta?
Ad oggi purtroppo nessuno. Per questo sentiamo che questo Pride sia necessario, proprio per la mancanza di rappresentanza e visibilità sul territorio Ennese. Sarà un punto di di apertura non solo a questo ma a molti dialoghi sui temi più diversi, progressisti ed inderogabili. Il sindaco di Enna ed i sindaci dei comuni Ennesi sono ufficialmente invitati alla manifestazione Pride del primo giugno.
Che impatto ha sulla vostra città/il vostro territorio un Pride?
Un impatto significativo per una buona fetta di comunità LGBTQIA+ e di coloro i quali hanno la sensibilità e la motivazione ad comprendere, informarsi e l’esigenza di essere parte di una comunità evoluta e inclusiva. Ostilità e giudizio da parte di un’altra fetta di popolazione che non possiede gli strumenti per confrontarsi. Abbiamo già ricevuto dei commenti duri e provocatori, ma l’amore ed il supporto che abbiamo e stiamo continuando a ricevere è incommensurabile.
Comune e Regione hanno dato patrocinio al Pride? Quali istituzioni locali avete dichiaratamente dalla vostra parte? E quali no, e perché?
No. Questura e Vigili Urbani si sono mostrati disponibili e disposti ad affiancarci durante la manifestazione e aperti rispetto alle nostre richieste. Per fortuna non abbiamo incontrato ostacoli di questa natura al momento.
Ci sono delle iniziative correlate alla manifestazione del Pride che vi sembrano importanti (che fate o che avete fatto)?
Abbiamo già organizzato degli eventi volti ad educare al Pride come assemblee pubbliche aperte a tutti dove discutiamo i traguardi raggiunti e possibili inconvenienti, AperiPride volti più alla socializzazione, banalmente anche l’integrazione e visibilità della comunità LGBTQIA+ di Enna, enti letterari e videoproiezioni/spettacoli teatrali. L’intenzione è anche quella di calendarizzare, post Pride, eventi di socializzazione, confronto, informazione e psicoeducazione.
Avete previsto delle attenzioni particolari in merito all’accessibilità?
Sì. Faremo una mappatura dei servizi accessibili; lo staff sarà disponibile con tappi per la limitazione del rumore, bottigliette d’acqua e kit di primo soccorso.
In questi anni di governo delle destre, come considerate vengano affrontate, sostenute o contrastate le istanze che il vostro Pride vuole portare avanti?
Su un livello istituzionale, al momento, non abbiamo avuto attriti essendo il nostro primo Pride e non abbiamo percezione di ostruzionismo, ma il clima di chiusura, repressione e paura del non conosciuto e indisponibilità al confronto e all’inclusività si respira nei numerosissimi feedback, trasversali in termini generazionali, dei nostri concittadini.
Su quali rivendicazioni ritenete che ci sia ancora bisogno di manifestare, scendere in piazza e fare un Pride?
Ci rifacciamo ai punti del nostro Documento Politico, che sono: ANTIFASCISMO, INCLUSIVITÁ E ACCESSIBILITÀ, DIRITTI CIVILI, SALUTE, ANTISPECISMO.
Ci sono altre cose che vorreste dire sul Pride e sul vostro territorio? (risposta libera…. magari a noi di Gay.it sfugge qualcosa a proposito del vostro territorio…)
Che siamo orgogliosƏ di noi stessƏ e di tutte quelle persone che ogni giorno ci riempiono di amore e fanno sì che questo Pride sia realtà. E quasi miracoloso quello che è già successo finora♥️
Leggi per intero qui il documento politico di Enna Pride
Di seguito alcuni dei punti richiesti da Enna Pride alle istituzioni locali e a quelle nazionali presenti nel documento politico:
- Chiediamo a Enna di aprirsi alle esigenze delle persone che si interfacciano ogni giorno con barriere architettoniche e con una sanità pubblica che non funziona. L’accessibilità va costruita a partire dai giusti bisogni della persona e dalle lacune che la città presenta, senza invisibilizzazione nè discriminazione.
- Chiediamo, come diritto imprescindibile, che vengano rispettate le identità degli individui in base alla propria autodeterminazione e non in base alla semplice conformazione biologica. Di conseguenza ci battiamo a favore del diritto della comunità trans* di esistere ed essere riconosciuta in quanto tale.
- Crediamo nella necessità della carriera alias, strumento indispensabile per le persone che vivono negli ambienti scolastici e lavorativi, che permette loro di accedere agli spazi con il nome d’elezione senza essere costrettə ad affrontare un coming out forzato costante
- Chiediamo anche una buona educazione sessuale e affettiva al fronte degli episodi di violenza e di femminicidio che si ripetono in Italia ogni anno. Inoltre, ci atteniamo ad un linguaggio inclusivo che possa raggiungere quante più persone possibili e che possa rappresentare le persone non-binary, gender non-conforming e chiunque non si riconosca nella conformità di genere
- Vogliamo che Enna sia all’avanguardia nella difesa dei diritti umani, garantendo che le persone LGBTQIA+ non siano più oggetto di discriminazione, ma siano invece pienamente riconosciute e libere di perseguire il proprio percorso di vita, formare famiglie e costruire un futuro senza restrizioni
- Riguardo la tutela dei diritti civili non possiamo astenerci dal prendere parola sul genocidio che il governo Israeliano sta attuando in Palestina, così come dallo schierarci dalla parte di tutti gli altri popoli oppressi. L’invio delle armi a favore di un conflitto che sta epurando un territorio prima occupato e poi oppresso da un regime di sostanziale apartheid, va contro la nostra lotta per la libertà e i nostri valori di uguaglianza dei diritti. Auspichiamo la libertà dei popoli sotto attacco, occupazione, genocidio e sfruttamento, aspiriamo a un mondo libero che tuteli i diritti civili delle persone a prescindere dalle dinamiche internazionali.
- È necessario promuovere le campagne di prevenzione e informazione riguardo IST (Infezione sessualmente trasmissibili) e vaccinazioni (ad esempio il vaccino contro l’HPV, implementandolo gratuitamente per tutte le fasce d’età). Chiediamo che venga garantito l’accesso gratuito a preservativi ed anticoncezionali. Riteniamo inoltre importante, la necessità di campagne informative riguardo la PreP (Profilassi Pre-Esposizione), unico metodo profilattico per l’infezione da HIV
- Supporto psicologico gratuito; psico educazione affettiva ed emotiva al livello individuale, genitoriale e sociale
- Allargamento e potenziamento dei centri di eccellenza per l’affermazione di genere medicalizzata, nonché delle strutture praticanti l’aborto
- Ci poniamo in prima linea riguardo l’abolizione delle Pink-Tax, l’istituzione di congedi mestruali e l’adozione di una politica ecologica, volta al miglioramento delle attuali condizioni ambientali che inevitabilmente si ripercuotono sulla nostra salute
- Vogliamo preservare il diritto dellə minori trans* di avere accesso ai percorsi di affermazione di genere e ai bloccanti della pubertà nell’ottica della tutela nel benessere della giovane persona, in quanto questo approccio dona tempo per esplorare ed esprimere la propria identità senza i cambiamenti irreversibili della pubertà. Lo ribadiamo a fronte dei recenti attacchi all’equipe e alle famiglie dell’Ospedale Careggi di Firenze e alla comunità tutta, sottolineando che la triptorelina utilizzata è un farmaco somministrato in tutta sicurezza allə adolescenti che presentano incongruenza di genere
- Condanniamo la mutilazione dellə bambinə intersex natə con variazione delle caratteristiche del sesso, allə qualə fin da neonatə si nega la libertà di autodeterminarsi, incasellandolə in uno dei due generi prestabiliti
- Siamo contro il pensiero elitario delle specie e lo sfruttamento dei corpi in un mondo che legittima violenze e condizioni di vita disumane a discapito degli animali da produzione, e ci dichiariamo a favore dell’autodeterminazione dell’individuo. Di conseguenza, ci battiamo per la libertà di scelta sul proprio corpo e sul proprio utero, rifiutiamo i dogmi specisti e di appropriazione dei corpi altrui e prediligiamo l’anticapitalismo e ogni pratica anti-classista
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