Da sempre paladino dei diritti LGBTQIA+, Justin Trudeau, premier canadese, ha issato la bandiera del Progress Pride davanti al palazzo del parlamento.
“Happy Pride, Canada“, ha scritto su Instagram il 52enne Trudeau, per poi aggiungere: “Per ogni bambino che non può avere una bandiera a scuola e per tutte le persone 2SLGBTQI+ a cui è stato fatto provare qualcosa di diverso dall’orgoglio per quello che sono: questa bandiera sventola per voi”.
Plausi social sono piovuti nei confronti di Trudeau, primo ministro del Canada dal 4 novembre 2015 e leader del Partito Liberale del Canada, icona queer idolatrata dalla comunità LGBTQI+ internazionale, e non solo perché tremendamente fascinoso.
Nel 2016 Trudeau ha varato una legge contro l’omotransfobia ed è anche diventato il primo premier canadese a marciare ad un Pride, evento poi ripetuto ogni anno, anche più volte l’anno, con tutta la sua famiglia al suo fianco. Nel 2017 ha promesso una legge per cancellare le condanne del passato canadese frutto di omofobia, per poi concedere asilo politico a 31 uomini gay e bisessuali in fuga dalla Cecenia. Nel 2019 ha fatto visita ad uno storico bar gay di Vancouver mentre nel 2021 è arrivato il divieto ufficiale alle terapie di conversione. Nel 2022 è diventato il primo leader mondiale ad apparire nel franchise Drag Race, con il Canada nel frattempo diventato primo Paese al mondo a raccogliere e divulgare i dati del censimento sulle persone trans e non binarie.
Lo scorso anno, al cospetto di Giorgia Meloni, Trudeau si disse “preoccupato per la posizione dell’Italia sui diritti LGBTQIA”.
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