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La Russia vuole estendere la legge contro la “propaganda gay”. Così sarà censura totale

Non più solo “in difesa” dei minori. Il divieto sarà ora totale Con condanne più pesanti.

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Russia LGBTQ Putin punto della situazione
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Per ‘festeggiare’ il decennale della tristemente celebre legge contro la propaganda LGBT nei confronti dei minori, Vladimir Putin avrebbe deciso di estenderla, ampliando il divieto a tutte le persone di tutte le età entro la fine del 2022.

La legge vigente vieta dal 2013 qualsiasi “promozione” di “rapporti sessuali non tradizionali” ai minori. Chiunque sia ritenuto colpevole ai sensi della legge può essere condannato a multe o alla reclusione. Alexander Khinshtein, presidente del comitato d’informazione della Duma di Stato, ha ora precisato che la legge sarebbe “insufficiente“, dalle frequenze radio di Radio Free Europe/Radio Liberty. Khinshtein ha affermato che i legislatori prenderanno in considerazione la possibilità di spingere ulteriormente l’asticella verso l’alto, vietando ogni tipo di rappresentazione LGBTQ +.

“Proponiamo di estendere completamente il divieto di questo tipo di propaganda tra il pubblico di tutte le età (offline, media, Internet, social media e nelle sale cinematografiche)”, ha scritto Khinshtein su Telegram.

In base alle modifiche proposte, qualsiasi evento o atto visto come un tentativo di promuovere la comunità LGBTQ+ potrebbe andare incontro ad una multa, ha riferito Reuters. Khinshtein ha affermato che il suo comitato prenderà in considerazione gli emendamenti proposti e imporrà condanne più severe per eventuali violazioni della cosiddetta “legge sulla propaganda gay“. La censura sarebbe così totale. In tutta la Russia la comunità queer dovrà semplicemente sparire. Non se ne potrà parlare nè potrà farsi vedere.

Il presidente del parlamento russo Vyacheslav Volodin ha confermato il tutto, sottolineando come il Paese vieterà la promozione dei “valori non tradizionale” poiché ha rotto qualsiasi legame con il Consiglio d’Europa, principale organo di controllo dei diritti umani del continente. “Le richieste di legalizzare i matrimoni tra persone dello stesso sesso in Russia appartengono al passato”, ha detto Volodin. “I tentativi di imporre valori estranei alla nostra società sono falliti”.

IGLA-Europe ha classificato la Russia tra le nazioni più omotransfobiche d’Europa. Nell’indice “Rainbow Europe” di quest’anno, la Russia si è classificata al 46° posto su 49 paesi, leggermente al di sopra di Armenia, Turchia e Azerbaigian.

La depenalizzazione dell’omosessualità è diventata realtà in Russia il 27 maggio del 1993, mentre dal 1999 l’omosessualità non viene più considerata “malattia mentale”. Ma negli ultimi 20 anni il Paese è arretrato, sul fronte dei diritti, grazie all’ex funzionario del KGB russo. Sulla Carta costituzionale è stato ufficialmente vietato il matrimonio egualitario, le adozioni per le persone transgender e definita la “fede in Dio” come valore fondamentale della Russia. A metà 2021 Putin ha proposto di riconoscere come “estremisti” i gruppi LGBTQ+ e le femministe radicali.

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