Natale a tinte transfobiche in Russia grazie a Vladimir Putin, che si è lasciato andare ad una conferenza stampa pre-natalizia a dir poco agghiacciante. Una conferenza fiume di 4 ore in cui il leader russo ha esplicitato la propria opinione sull’identità di genere e sulla valanga che ha travolto J.K. Rowling, madre di Harry Potter negli ultimi anni più volte resasi protagonista di dichiarazioni transfobiche.
Putin ha affermato che la non conformità di genere e i diritti dei trans sarebbero equiparabili ai “nuovi ceppi” del Covid-19. “Se qualcuno pensa che donne e uomini siano la stessa cosa, faccia pure”, ha precisato Putin. “Ma c’è il buon senso. Mi attengo all’approccio tradizionale secondo cui una donna è una donna, un uomo è un uomo, una mamma è una mamma e un papà è un papà“.
Successivamente Putin ha preso di petto il tema degli atleti transgender, vedi Laurel Hubbard in gara alle Olimpiadi di Tokyo, sottolineando come se un uomo “si dichiara donna e decide di gareggiare nel sollevamento pesi o in qualche altro sport, gli sport femminili cesserebbero di esistere. Del tutto“. A suo dire “non possiamo fare a meno” di questa distinzione netta, precisando infine, e in modo alquanto preoccupante, che dovremmo “cercare soluzioni efficaci” per risolvere il “problema“.
Posizioni transfobiche che certamente non sorprendono. In precedenza Putin aveva definito l’accettazione delle persone trans “un crimine contro l’umanità”. Da quasi 10 anni in Russia esiste una legge “contro la propaganda LGBT”, voluta dal presidente per “proteggere i bambini dalle informazioni che promuovono la negazione dei valori familiari tradizionali”. Nel corso del 2021 il leader russo ha vietato per via costituzionale il matrimonio egualitario, dopo voto referendario ad hoc.
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