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Marco Mengoni: ondata di omofobia social, ecco cosa hanno scritto

Commenti alla luce del sole, con nome, cognome e volto. (Attenzione, questo articolo potrebbe urtare la tua sensibilità.

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Manca poco al 17 Maggio, Giornata Internazionale per la lotta all’Omobitransfobia, e Marco Mengoni si ritrova oggetto di insulti a sfondo omobitransfobico. Una valanga di reazioni dettate dall’odio verso la comunità LGBTQIA+.

Sabato sera  Mengoni ha ribaltato i pronostici della vigilia arrivando ad un niente dal podio di Eurovision 2023, vinto dalla svedese, bisessuale dichiarata, Loreen. Un quarto posto, quello del nostro cantante, giustamente celebrato come un successo, con il primo ingresso sul palco di Liverpool da parte di Mengoni che è immediatamente diventato virale.

Marco è stato infatti l’unico concorrente a sfilare con due bandiere. Quella italiana e quella del Pride Progress, nel 2018 creata da Daniel Quasar. Una bandiera rainbow che include il nero e il marrone in rappresentanza delle persone black appartenenti alla comunità LGBTQ+, oltre ai tre colori della bandiera trans (bianco, rosa e azzurro).

Mengoni è stato sommerso dall’affetto e dai complimenti, ma anche da tanto odio. L’omofobia ha ripreso immediatamente forza sui social, con un’ondata di commenti omobistransfobici, intrisi di odio e discriminazione. Un clima che non sorprende in un paese governato da una maggioranza di destra che è essa stessa animata da una profonda cultura discriminatoria:

Il Governo dell’Omobitransfobia, raccolta di dichiarazioni in vista del 17 maggio

Sulle pagine Instagram di La Stampa, LaRepubblica e il Corriere della Sera, la notizia di Mengoni con la bandiera del Pride Progress ha fatto emergere il peggio dell’Italia. C’è chi ha parlato di “propaganda” e chi di “vilipendio”, come si può vedere nella nostra gallery in testa al post.

Chi ha definito la bandiera rainbow “la bandiera dei depravati” e consigliato a Marco di “mettersi seduto in cima all’asta”. Chi ha festeggiato il suo trasferimento in Bulgaria, dicendosi schifato. Chi ha dato a Mengoni del “ricchi0n3”, del “malato”, del “finocchio”, invitandolo a farsi “curare”. Qualcuno ha ricordato al cantante che “puoi sempre cambiare nazione”, mentre altri hanno definito la Pride Progress “la bandiera dei sfinteri” (e comunque, semmai, “degli” sfinteri ndr).

Commenti fatti alla luce del sole, con nome, cognome e volto, nel paese che non ha una legge con aggravante per odio verso la comunità LGBTQIA+ (Ddl Zan bocciato da un Senato sghignazzante e plaudente).

Questo è il paese nel quale non solo non abbiamo una legge per il matrimonio egualitario.

Questo è il paese nel quale non solo le persone transgender sono sottoposte da una legge retrograda ad umiliarsi per affermare il proprio genere e la propria identità.

Questo è il paese nel quale non solo le famiglie arcobaleno vengono perseguitate direttamente dal potere esecutivo del Governo.

C’è di più.

Questo è il paese nel quale una persona che sventoli in televisione la bandiera della comunità LGBTQIA+ deve successivamente affrontare una gogna che ha una sola e unica matrice: l’odio verso le diversità LGBTQIA+.

Buon 17 Maggio a Marco Mengoni e a tuttə noi. Coraggio!

 

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