Nel giro di una settimana sia a Torino che a Padova e a Perugia sono nati i primi centri antidiscriminazioni rivolti a persone LGBTQIA+, grazie al finanziamento nazionale pubblico dall’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del Bando da 4 milioni di euro per la costituzione di centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere. Un finanziamento fortunatamente ‘slegato’ dal DDL Zan, più o meno un anno fa, prima che la legge contro l’omotransfobia venisse stoppata in senato.
All’ombra della Mole è sorto PorTO Sicuro, centro gestito da Arcigay Torino, Agedo Torino, Maurice GLBTQ, Almaterra, in collaborazione con la Città Metropolitana di Torino e il Nodo Territoriale Metropolitano contro le Discriminazioni.
Lo scopo del centro è quello di accogliere e offrire una tutela concreta alle persone che subiscono discriminazione e/o molestie basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. Come suggerisce il nome, PorTO Sicuro accoglie tutte le soggettività LGBTQIA+ del territorio e che hanno necessità di approdare in uno spazio che possa garantire un sostegno concreto a chi ne ha bisogno.
Per rispondere nel miglior modo alle esigenze che perverranno, il centro antidiscriminazioni si dota di strumenti di supporto a 360° per fornire ascolto, orientamento e accompagnamento attraverso un servizio telefonico di ascolto attivo dal lunedì al venerdì, uno sportello di accoglienza e orientamento al quale le persone potranno accedere direttamente dopo il contatto telefonico, uno sportello di supporto psicologico che offre colloqui diretti con professionisti, uno sportello lavoro di consulenza e orientamento per l’inserimento lavorativo, uno sportello casa di sostegno nella ricerca di un’abitazione in collaborazione con le associazioni e le case rifugio presenti sul territorio (in particolar modo il TO Housing – Accoglienza LGBTQI), uno sportello legale in ambito civile e penale, uno sportello salute con personale medico e infermieristico che offre test rapidi e gratuiti per le IST (infezioni sessualmente trasmissibili). Agli sportelli sarà affiancata un’attività di accompagnamento territoriale, per affrontare insieme alle operatrici e agli operatori eventuali ostacoli linguistici o particolari vulnerabilità dell’utenza e delle attività di sostegno alle famiglie soggette a discriminazione, svolto in collaborazione con l’associazione Rete Genitori Rainbow.
Particolare attenzione è dedicata alla tematica trans, assicurando spazi rivolti all’accoglienza e supporto per le persone transgender sia dal punto di vista endocrinologico, sia di counseling anche per familiari e persone amiche. In un’ottica di un approccio intersezionale, PorTO Sicuro si rivolge anche alle persone sex worker e alle persone migranti, rifugiate e richiedenti asilo LGBTQIA+. Il centro, diffuso sul territorio torinese, prevede inoltre il potenziamento, la sistematizzazione e il coordinamento tra le tre sedi delle associazioni coinvolte, il cui accesso sarà garantito cinque giorni a settimana: CasArcobaleno, in via Bernardino Lanino 3/a, sede di Arcigay Torino e Agedo Torino; Maurice GLBTQ, in via Stampatori 10, e Almaterra, in via Norberto Rosa 13/a, rispettivamente sedi delle omonime associazioni. È possibile contattare il Centro Antidiscriminazioni PorTO Sicuro tramite: il numero 3314044495, attivo il lunedì dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 18:30 alle 20:30, il martedì, mercoledì e venerdì dalle 15:00 alle 19:00 e il giovedì dalle 16:30 alle 20:30 (nei rimanenti orari è possibile lasciare un messaggi nella segreteria telefonica); l’indirizzo mail info@centroportosicuro.it.
A gestire il centro contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere di Perugia sarà invece Omphalos LGBTI, in Via della Pallotta 42. All’inaugurazione del Centro si sono presentati la senatrice Emma Pavanelli, il consigliere regionale Tommaso Bori e l’assessore comunale Leonardo Varasano.
Il Centro Antidiscriminazioni Omphalos LGBTI è il primo centro multiservizi nella regione Umbria e si rivolge alle persone lesbiche, gay, bisessuali, trans* e intersex del territorio della regione Umbria vittime di discriminazione o violenza fondata sull’orientamento sessuale e/o identità di genere, nonché a quelle che si trovano in condizioni di vulnerabilità legata all’orientamento sessuale e/o all’identità di genere, in ragione del proprio contesto sociale e familiare. Il Centro, che si avvale della collaborazione di numerosi professionisti, offre consulenza e supporto psicologico, legale, sanitario, lavorativo, abitativo e di assistenza sociale in forma totalmente gratuita.
Il Centro Antidiscriminazioni Omphalos LGBTI vede la collaborazione di FELCOS Umbria, CGIL Camera del Lavoro di Perugia, ArciSolidarietà Ora d’Aria, ALFI Associazione Lesbica Femminista Italiana, Libera…mente Donna e ESeDomani Terni. «L’avvio delle attività del Centro è un momento importante – ha commentato il presidente di Omphalos LGBTI, Stefano Bucaioni – dopo decenni in cui l’associazione ha sempre offerto servizi alla comunità in forma di volontariato, ora con i fondi dell’UNAR siamo in grado di strutturare e mettere a sistema una serie di servizi indispensabili alla comunità regionale. Purtroppo tutti i dati di ricerche e statistiche, non ultima proprio quella dell’ISTAT su omofobia e transfobia nei luoghi di lavoro, ci dimostrano come discriminazioni e violenze sono purtroppo ancora molto presenti nel nostro paese. Il Centro offrirà un supporto reale con una serie di professionisti altamente qualificati che accompagneranno le vittime di discriminazione.»
«L’UNAR è impegnato ormai da tempo nella prevenzione e nel contrasto della discriminazione nei confronti delle persone LGBTIQ – ha scritto in un nota inviata all’associazione il Direttore dell’UNAR Triantafillos Loukarelis – ed il finanziamento previsto dall’Avviso pubblico nasce proprio dall’esigenza di dare una risposta concreta ai bisogni delle persone LGBTIQ vittime di violenza e discriminazione con servizi dedicati e con l’obiettivo di creare una rete di servizi presenti su tutto il territorio.»
Il Centro Antidiscriminazione Omphalos LGBTI, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle ore 19, può essere contattato tramite telefono al numero 0755094387, via Whatsapp o Telegram al numero 3421648900, via email all’indirizzo help@omphalospg.it oppure visitando il sito web ufficiale.
A Padova è stato invece inaugurato il Centro Antidiscriminazione “Mariasilvia Spolato”, in via Boccaccio 80. Si tratta dal primo centro dedicato alla protezione, aiuto e sostegno a persone Lgbt+ vittime di discriminazioni, maltrattamenti, violenze e abusi, con accesso diretto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18. Mariasilvia Spolato è stata la prima donna in Italia a fare un coming out pubblico come lesbica.
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