Perculato in diretta tv da Luciana Littizzetto nel corso di Che Tempo che Fa, Simone Pillon ha replicato a stretto giro dalla sua pagina social, continuando a seminare menzogne sulla legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo.
Ieri sera Luciana ha letto una ‘letterina‘ nei suoi confronti, sostenendo pubblicamente quel DDL Zan che il leghista parrebbe non aver mai letto realmente, visto quanto gli attribuisce da mesi, in modo del tutto gratuito. Eppure proprio Pillon, che ricordiamolo è senatore della Repubblica, ha chiesto alla comica “Lucianina, Lucy, gambino di sedano, ti posso fare una domandina? Ma tu hai letto il codice penale? E il ddl Zan, lo hai letto? o leggi solo le veline che ti passa il PD?“. Surreale che a chiederlo sia stato proprio l’acerrimo nemico della comunità LGBT italiana, puntualmente caduto sul disco rotto che leghisti e parlamentari di Fratelli d’Italia hanno inserito da un anno.
“Già oggi, con le leggi in vigore, “se tu insulti o picchi una persona per via del suo orientamento sessuale o per il suo genere o per la sua disabilità, devi subire una condanna pecuniaria o penale”. Anzi, applicando il già vigente art. 61 puoi ottenere pene aggravate per chi sia così stupido o pericoloso da aggredire qualcun altro perchè gay, o perchè non la pensa come lui“, scrive Pillon. Peccato che si dimentichi di aggiungere altro, perché se è vero che già oggi un giudice può applicare le aggravanti per futili motivi ad un’aggressione contro una persona LGBT previste nell’articolo 61 del codice penale, è ancor più vero che non è obbligato a farlo. Può, non deve, che fa tutta la differenza del mondo. Con l’approvazione del DDL Zan, invece, il giudice sarebbe obbligato a tenere conto dell’intenzione discriminatoria che ha ’ispirato’ la violenza verso una persona in quanto omosessuale.
“Il ddl Zan dice che donna non è la persona con i cromosomi xx, ma anche un maschio che si sente donna. E a lui spettano quote rosa, gare sportive femminili, diritti delle donne“, scrive Pillon, mentendo. “Il ddl Zan dice che sarà punita la semplice istigazione alla discriminazione contro i diritti LGBTQ+, e siccome tra i diritti pretesi ci sono il matrimonio e i figli, chiunque farà propaganda contro il matrimonio gay o l’utero in affitto si beccherà da 2 a 6 anni di reclusione“, continua Pillon, mentendo. “Il ddl Zan dice che, con la scusa della “giornata nazionale contro omofobia, bifobia, lesbofobia e transfobia” bisogna insegnare ai bambini fin dai 3 anni, l’ideologia gender“, insiste Pillon, mentendo.
Noi, cara Luciana, rispettiamo tutti, e non vogliamo che ci siano alcuni più uguali di altri. Tu invece rispetti solo chi ti pare, e ti permetti di diffamarmi, dicendo che ho la testa vuota. Meriteresti una querela, ma il mio Maestro mi ha insegnato a non rispondere al male col male, perciò stai tranquilla, non sarai accusata di pillonfobia. Solo, la prossima volta, visto che sei democratica, ricordati di garantire il contraddittorio. È facile sparare addosso agli assenti. Oltretutto lo stipendio te lo paghiamo tutti, e tutti abbiamo diritto di essere rappresentati nella tv pubblica, no? Io non penso di essere caxxialtruifobico, come dici. Per conto mio ognuno faccia come gli pare, anche sul soffitto se gli piace. Ma se limitano la mia libertà di pensiero, e più ancora se cercano di legittimare indirettamente pratiche orrende come l’utero in affitto o peggio se cercano di andare nelle scuole a indottrinare i miei figli, allora è mio dovere alzarmi in piedi. È nostro dovere alzarci in piedi.
Replica stracolma di bugie, quella firmata dal senatore leghista, che va a chiedere il contraddittorio ad una comica nel corso di uno sketch che la vede da sempre unica protagonista, in una Rai che la Lega ha fatto sua prendendosi di fatto l’intera seconda rete, ricostruita ad uso e consumo del sovranismo e del populismo salviniano.
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Quando parli con i muri, e ti sorridono pure. Tanto vale “Simone” (ormai non si sente più un comune mortale) si attaccasse agli anni, piuttosto che alla legge letta nuovamente di parte. Coppia fissa con l’ex sindaco di una certa regione. (Capo supremo non si arrabbi, intendevo come amicizia, non altro)
Secondo me il DDL Zan, limita, giustamente, solo i limitati.