Sono stati arrestati tre giovani che hanno organizzato violenze e rapine contro almeno 11 ragazzi gay, utilizzando una chat di incontri per persone LGBTQIA+.
I fatti sono accaduti nel territorio di Roma e dintorni. I tre sospettati contattavano le vittime su una chat di incontri per ragazzi gay, tramite profili falsi. All’appuntamento, puntualmente si presentavano in tre. Uno alla guida di un’auto grigia e gli altri due nascosti tra i sedili posteriori. Quando il ragazzo saliva in auto lo braccavano, costringendolo con pugni e schiaffi a consegnare portafoglio, telefono o oggetti di valore.
Quasi sempre, fa sapere l’ufficio stampa Gay Center, l’azione era accompagnata da insulti omofobi, sputi e atti di scherno: “Hai visto cosa succede a fare il frocio!”, “Sei un fr*cio di m*rda!”.
In alcuni casi volavano anche minacce di outing ai danni della vittima di turno, causa fotografie compromettenti scambiate in chat, obbligando quest’ultima a prelevare soldi dal bancomat o in casa. Solo nei mesi di febbraio e marzo il servizio Gay Help Line, numero verde 800 713 713 di Gay Center contro l’omobistransfobia, attivo con il supporto di UNAR – Ministero delle Pari Opportunità, Regione Lazio, Comune di Roma e Chiesa Valdese, ha raccolto le segnalazioni di 8 ragazzi gay che hanno raccontato di essere stati vittima di rapine, minacce e insulti durante questi incontri.
Gay Help Line ha coinvolto l’OSCAD, osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, ufficio interforze del dipartimento di pubblica sicurezza, che si è immediatamente attivato al fine di fare da raccordo con riferimento agli episodi delittuosi ponendoli all’attenzione delle forze di Polizia Procedenti.
“Gay Help Line ha offerto subito supporto legale e psicologico alle persone coinvolte, sostenendo tanto chi ha denunciato quanto chi non ha ancora trovato il coraggio di farlo. L’azione violenta verso l’orientamento sessuale infatti, crea nelle vittime un forte trauma e una condizione di paura che scoraggia e ostacola la denuncia, determinando una sottostima (under-reporting) degli atti d’odio omotransfobico commessi nel nostro Paese”, ha dichiarato Alessandra Rossi – Coordinatrice Gay Help Line 800 713 713.
“Il lavoro di Oscad e la nostra mediazione con le vittime è fondamentale per fermare le azioni violente che espongono al pericolo moltissimi ragazzi” – ha dichiarato l’Avvocato Alessandro Cataldi, Responsabile dell’area legale della Gay Help Line 800 713 713. “Nei casi che abbiamo seguito, il disegno criminoso colpisce ragazzi gay, meschinamente tratti in inganno attraverso l’espediente dell’appuntamento, per approfittare poi della difficoltà che avrebbe incontrato la vittima nel combattere il senso di colpa e chiedere giustizia. Pertanto, ringraziamo sinceramente tutte le vittime che nell’ultimo mese hanno facilitato la ricostruzione dei fatti, mostrandosi disponibili a condividere un’esperienza dolorosa con l’intento di supportarsi vicendevolmente. Riteniamo che le vittime accertate siano inferiori a quelle effettive. Faccio quindi appello a tutti coloro che non hanno ancora denunciato: chiedete sostegno anche attraverso il servizio della Gay Help Line 800 713 713, vi accompagneremo nel percorso verso la denuncia”.
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