C’era chi chiedeva di ‘trattare’ con Matteo Salvini, Simone Pillon e Andrea Ostellari sul DDL Zan. Tra questi Matteo Renzi e Italia Viva, che per mesi sono andati a braccetto con i leghisti nel chiedere modifiche alla legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo.
Un mese e mezzo dopo l’affossamento del DDL con l’approvazione della famigerata tagliola chiesta a gran voce proprio da Lega e Fratelli d’Italia, Matteo Salvini si è detto orgoglioso dello stop imposto alla legge. Nel corso dell’assemblea regionale del Carroccio in Puglia, Salvini ha precisato: “Grazie alla Lega, è stata fermata quella follia chiamata ddl Zan”. “A me non interessa la vita sessuale degli altri. Eterosessuali, omosessuali, transessuali, bisessuali, pansessuali a me non me ne frega niente. Ognuno dei suoi affetti fa quello che vuole ma il ddl Zan che avrebbe cancellato quello che siamo. Noi l’abbiamo contestata perchè il ddl Zan tira in ballo i bambini, non è accettabile”.
Menzogne, ancora una volta solo e soltanto menzogne che Alessandro Zan, deputato Pd, ha subito rimarcato su Twitter: “No, Salvini. Il ddl Zan non avrebbe cancellato ciò che siamo, avrebbe tutelato persone che subiscono violenza. Però i tuoi applausi in Senato hanno confermato ciò che sei: uno speculatore senza vergogna. La battaglia continua, insieme al Paese che ha riempito le piazze italiane”.
A criticare Salvini anche Elio Vito, deputato di Forza Italia, che ha sottolineato come il leader leghista “dovrebbe vergognarsene“, di quel voto che ha affossato il DDL. Perché “c’è chi per la propria affettività, per la propria sessualità viene odiato, discriminato, picchiato, questo voleva punire la legge, non le idee e le opinioni. Che vergogna, se ne vanta pure!”.
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