288 senatori presenti, 287 senatori votanti. 154 favorevoli, 131 contrari, 2 astenuti. Il Senato ha ufficialmente ucciso il DDL Zan, votando a scrutinio segreto la famigerata ‘tagliola’ voluta da Lega e Forza Italia. Dopo un’intera mattinata di dibattito, durato 4 ore, sembrava che la richiesta di non passaggio agli articoli potesse essere respinta, perché pallottoliere alla mano i senatori dichiaratamente favorevoli alla tagliola erano 143 voti, con 146 contrari, renziani compresi.
Ma al cospetto del voto segreto, concesso tra le polemiche dalla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, la legge contro l’omotransfobia è stata pavidamente impallinata. A due anni dalla sua presentazione, ad un anno dalla sua approvazione a Montecitorio, dopo 12 mesi di sfiancanti polemiche e fake news, il DDL Zan è caduto a pochi passi dal traguardo. L’Italia rimarrà per chissà quanti anni ancora l’ultimo tra i Paesi dell’Europa occidentale a non avere una legge contro i crimini d’odio omotransfobico.
“Sono stata chiamata a decidere sulla richiesta di una votazione segreta. È una questione puramente giuridica, non a caso ho fatto riferimento al regolamento e ai precedenti“, si è giustificata Casellati dinanzi alle proteste di Pd, LEU e 5 Stelle nell’aver concesso il voto segreto su un simile provvedimento. Per trovare un precedente, la presidente del Senato è dovuta tornare al lontano 1998.
Il Gruppo Misto e Italia Viva, con il senatore Matteo Renzi assente perché volato in Arabia Saudita, avevano annunciato il voto contrario, così come Pd, LEU e Movimento 5 Stelle. Forza Italia, per bocca di Anna Maria Bernini e Licia Ronzulli, ha invece convintamente votato a favore della tagliola insieme a Lega e Fratelli d’Italia, portando Elio Vito alle dimissioni da responsabile del Dipartimento Difesa e sicurezza, così come tanti altri senatori che hanno annunciato pubblicamente un voto a sostegno del DDL, per poi cambiare idea al segreto dell’urna. Ciò che si temeva è purtroppo diventato realtà, con 23 franchi tiratori. Amaro il commento social di Alessandro Zan: “Chi per mesi, dopo l’approvazione alla Camera, ha seguito le sirene sovraniste che volevano affossare il ddl Zan è il responsabile del voto di oggi al Senato. È stato tradito un patto politico che voleva far fare al Paese un passo di civiltà. Le responsabilità sono chiare“.
Ipotizzare un nuovo DDL contro l’omotransfobia da qui alla fine della legislatura è pura fantascienza. La politica italiana ha affondato un doveroso disegno di legge cavalcando menzogne e ideologie, sulla pelle di migliaia di persone che continueranno ad essere esplicitamente discriminate per volontà dello Stato italiano.
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Burg333 o come ca..o ti chiami , se io potessi essere un franco tiratore in Senato , neanche perderei tempo con te! Ma ti ho scritto e riscritto che non ti lascerò' mai l'ultima parola : vattela a pijà 'nder c..o .Uomo senza sale , azzannarci tra di noi dà questi risultati!
Inutile fare ironia adesso, tu li voti, almeno per quanto riguarda Calderoli. Abbiamo perso grazie anche ai franchi-tiratori come te e Morisi
Un sentito ringraziamento alla " nobile" Casellati , a Calderoli - risparmiato dal cancro - ed a Larussa . Ringraziamenti estensibili alle loro famiglie.