Il Vescovo Suetta ha oggi messo le mani avanti, chiedendo al Festival di Sanremo di non diventare “amplificatore di determinate mode o ideologie” che a suo dire “dovrebbero essere gestite e trattate in maniera diversa”.
Pronti, via, e Achille Lauro seminudo in scena ha inaugurato il Festival con il suo battesimo, letteralmente, rovesciandosi sul viso acqua da una conchiglia in metallo, con tanto di alleluja finale. Pochi minuti dopo Stefano Coletta, direttore di Rai1, ha baciato in bocca (con mascherine FFP2) Amadeus, mentre i Maneskin hanno terremotato il palco con due esibizioni meravigliose traboccanti fluidità.
In lacrime Damiano, commosso dopo aver cantato l’intensa e bellissima Coraline, brano inedito estratto dal loro ultimo disco che avrebbe probabilmente vinto il Festival anche quest’anno, se presentato in Concorso. Elegante l’esibizione di Michele Bravi, androgina creatura piovuta da un altro pianeta con il suo “Inverno dei Fiori”, mentre La Rappresentante di Lista ha fatto scuotere i culi a milion di italiani con la loro “Ciao Ciao” che è già tormentone.
“Ormai il gioco è chiaro“, ha subito attaccato Mario Adinolfi sui social “Lauro provoca in maniera oscena i cattolici (stavolta addirittura mettendo alla berlina il sacramento del battesimo e la domenica), noi reagiamo e lui lucra. Se lo avesse fatto con musulmani o ebrei? Ma contro i cattolici la Rai e Rai1 consentono tutto”.
Ma è dinanzi a Mahmood e Blanco che i “brividi” sono diventati reali, perché i due cantanti si sono concessi l’esibizione probabilmente più romanticamente omoerotica della storia del Festival. Sguardi intensi, sorrisi, corpi e mani che si sfiorano, labbra che si avvicinano. Minuti che hanno terremotato Twitter, con i due giovani sempre più super favoriti per il trionfo finale, sulle note di una ballad d’amore che non conosce genere.
Una prima serata del Festival straordinariamente queer (QUI la nostra pagella), aspettando il bis di domani con gli altri 13 BIG in gara e soprattutto l’arrivo di Drusilla Foer, co-conduttrice del giovedì.