Un anno fa Antonio Suetta, Vescovo di Ventimiglia, attaccò il Festival di Sanremo, criticando Fiorello e Achille Lauro per le sue “manifestazioni blasfeme, insulsaggini e volgarità” sul palco dell’Ariston. 12 mesi dopo Suetta, che nel mezzo ha dichiarato guerra anche al DDL Zan, è oggi tornato a puntare il dito contro la manifestazione musicale ancor prima del via, atteso per questa sera.
Intervistato da Agensir, il vescovo di Ventimiglia-Sanremo ha pubblicamente chiesto a tutti i partecipanti di sentire la “responsabilità del valore di questa vetrina”.
“Molto semplicemente dico che si può proporre buona musica, si può esprimere arte e si può divertire rimanendo dentro dei limiti che devono comunque rispettare quella che è la fisionomia del nostro Paese, della nostra società e della nostra storia. Negli ultimi anni purtroppo questo non è accaduto, perché da un certo punto di vista il Festival è naturalmente una cassa di risonanza per tendenze di costume e culturali, ma ultimamente è diventato anche amplificatore di determinate mode o ideologie che secondo me dovrebbero essere gestite e trattate in maniera diversa.”
Una censura preventiva nei confronti di artisti che dovrebbero essere lasciati liberi di esprimersi, quella chiesta a gran voce da Suetta, convinto che simili tematiche debbano richiedere “approfondimenti e discussioni tali che non possono essere affrontati in un contesto leggero come Sanremo. Quindi, o si intavola un dibattito e la cosa diventa seriosa, oppure alcuni argomenti vengono confinati in maniera riduttiva in un contesto al quale non appartengono. Questo oltre che non sufficiente può diventare pericoloso”.
Nel corso della conferenza stampa Stefano Coletta, direttore di Rai1, ha così replicato al vescovo: “La responsabilità è sempre altissima, la lente d’ingrandimente sulla kermesse è dilatata. Possono sempre esserci male interpretazioni. Ma c’è la consapevolezza nel nostro mestiere che si va per registri, codici. Avremo tanti spazi di comicità, ed è chiaro che il codice della satira mette anche un racconto politicamente scorretto“.
A seguire, la puntualizzazione di Amadeus: “Io sono molto credente, ma dobbiamo essere consapevoli di lasciare la libertà agli artisti di esprimersi. In termini di canzoni, monologhi. Rispetto per tutti, artisti compresi“.
E pensare che ad aprire la prima serata della 72esima edizione del Festival di Sanremo, udite udite, sarà Achille Lauro. Al monsignor Antonio Suetta, Vescovo di Ventimiglia, consigliamo da subito di cambiare canale.
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