Tomaso Montanari, noto storico dell’arte e Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, ha annunciato, tramite un tweet, l’istituzione dei “bagni inclusivi” nella sua Accademia.
Da ieri a @UniStraSiena, accanto ai bagni binari, ci sono anche i bagni inclusivi. Dalla parte della diversità, contro ogni diseguaglianza.
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L’Università per Stranieri di Siena si unisce a una lista di Scuole che in Italia hanno adottato lo stesso approccio tra critiche, timori e festeggiamenti.
Nel mentre, continuano gli attacchi transfobici e i divieti per l’uso dei bagni, come nel caso di Palermo di pochi giorni fa, o il 22enne transgender della Virginia che ha ottenuto 1,3 milioni come risarcimento dalla scuola dopo che gli era stato vietato l’uso del bagno.
Piccole rivoluzioni che come sempre attirano l’attenzione di chi fa dell’inclusività una bandiera per la cancel culture o il politically correct.
Sotto il post di Montanari sono diversi i commenti che festeggiano i “bagni inclusivi” e quelli che denigrano l’iniziativa fino all’offesa.
“Un maschio nel mio bagno, io non ce lo voglio. Mi fa pipì sulla tavoletta e mi infastidisce se mi guarda. E chissene frega se si sente donna, trans, non binario o altro. Se ha il pisello non voglio che entri nel mio spazio. Se lo imponessero alla mia università, me ne andrei”,
si legge tra i commenti. Mentre il deputato di Forza Italia Elio Vito scrive “Sempre avanti la mia Università!”
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