Le unioni civili tra persone dello stesso sesso potrebbero presto diventare realtà in Ucraina, dopo la risposta del presidente Volodymyr Zelensky a una petizione promossa dalla comunità LGBTQIA+ che ha raccolto oltre 25.000 firme in solo un mese.
Diritti negati e doveri imprescindibili
A oggi, l’Ucraina non riconosce né il matrimonio, né l’unione civile tra persone omosessuali, ma in molti hanno evidenziato la necessità di un cambiamento in questo senso sia per allinearsi allo standard europeo, sia per onorare il sacrificio delle centinaia di soldatə LGBTQIA+ che hanno perso la vita durante il conflitto con la Russia: a tal proposito, all’inizio della guerra, avevamo intervistato la portavoce del Kiev Pride. E qui avevamo fatto un punto sulle non rosee condizioni della comunità queer nel paese governato da Zelensky.
Secondo il protocollo del Ministero della Difesa Ucraino, infatti, è obbligatorio per l’esercito informare la famiglia quando unə soldatə cade in battaglia, ma questa regola non si applica alle coppie omosessuali che non hanno, per ora, nessun modo di veder riconosciuta la loro unione.
In Ucraina, le coppie dello stesso sesso non possono visitare lə partner in ospedale, condividere la proprietà di un’immobile, adottare lə figliə dellə propriə partner in caso di morte. A differenza di una coppia sposata, unə vedovə non può reclamare il corpo dellə propriə partner caduto in battaglia per il funerale e accedere agli assegni previsti in questi casi.
La petizione per il matrimonio tra persone dello stesso sesso
La petizione, lanciata a inizio luglio, incalzava Zelensky a supportare e concretizzare l’idea del matrimonio per le coppie dello stesso sesso. Prima promotrice, Anastasia Sovenko, insegnante d’inglese di Zaporizhzhia, che si identifica come bisessuale.
L’idea, per Anastasia, è nata dopo aver letto un articolo che spiegava il fenomeno delle coppie eterosessuali ucraine sposatesi in massa prima della partenza per il fronte, una possibilità negata invece alle coppie LGBTQIA+.
Il presidente Zelensky ha risposto prontamente alla grande partecipazione riscontrata, affermando:
“Tutte le persone sono uguali nella dignità e nei diritti. L’efficacia di una democrazia si misura in parte dal modo in cui essa riesce a difendere i diritti dei propri cittadini, riconoscendo che ciascuno di essi è una parte indispensabile della società civile”.
Le unioni civili come “soluzione temporanea”
Sebbene la dichiarazione di Zelensky denoti apertura verso la questione, il presidente Ucraino ha però aggiunto che – secondo la Costituzione – il matrimonio è l’unione tra un uomo e una donna.
“In legge marziale, è impossibile cambiare la costituzione”
Allo stesso tempo, però, Zelensky ha aperto senza problemi alle unioni civili, lavorando per riuscire a garantire questo diritto in tempi brevi così da offrire parità di diritti a tutte le coppie ucraine, per proteggere i diritti e la libertà di ogni cittadino.
Sarà compito del Primo Ministro, Denys Shmyhal ora effettuare le verifiche necessarie e capire quali sono gli step da compiere per arrivare al risultato.
“La risposta è stata decisamente più positiva di quanto ci aspettassimo” ha dichiarato alla stampa Inna Sovsun, del partito di opposizione Holos. “Ma allo stesso tempo, non abbastanza chiara. Siccome ad oggi non è possibile apportare modifiche alla Costituzione, le unioni civili potrebbero essere un’efficace soluzione momentanea. Ma perchè non ne stiamo ancora discutendo in Parlamento?”
L’autrice della petizione, Anastasia Sovenko, si dice invece soddisfatta di aver riscontrato almeno un’apertura alle unioni civili per le coppie dello stesso sesso.
“È un buon inizio” ha dichiarato. “Sono speranzosa che, dopo la fine del conflitto, l’Ucraina potrà finalmente garantire matrimonio e unioni civili alla comunità LGBTQIA+”.
Come già approfondito in articoli precedenti, la questione LGBTQIA+ in Ucraina è molto delicata ed ha incontrato diversi ostacoli posti dalla chiesa Ortodossa conservatrice, che ancora oggi influenza sostanziosamente la morale e l’opinione pubblica.
Lo stesso partito di Zelensky vede la partecipazione di alcune figure conservatrici che si oppongono a una maggiore apertura verso la comunità LGBTQIA+ e anzi, chiedono a gran voce una legge contro la “propaganda omosessuale”.
Tuttavia, gli attivisti auspicano un cambio di rotta per l’Ucraina in tempi brevi, vista anche la necessità per il paese di allinearsi alle direttive europee in modo da poter entrare a far parte ufficialmente dell’UE e avvicinarsi maggiormente all’occidente.
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