Dopo settimane di silenzio, il Vaticano ha preso di petto le dichiarazioni di Papa Francesco sulle unioni civili riportate in un documentario presentate alla Festa del Cinema di Roma, sottolineando come siano state estrapolate dal contesto e come non abbiano segnato alcun cambiamento nella dottrina della Chiesa sulle persone LGBT.
La scorsa settimana, la Segreteria di Stato vaticana ha inviato una “nota esplicativa” ai nunzi apostolici sparsi in giro per il mondo, come riferito da Reuters e Avvenire. La nota è stata segnalata per la prima volta dal biografo papale Austen Ivereigh, con conferma odierna da una fonte vaticana e pubblicazione su Fb da parte dell’ambasciatore vaticano in Messico.
Scopo della missiva, offrire “alcuni elementi utili, nel desiderio di favorire, per Sua (di papa Francesco, ndr) disposizione, un’adeguata comprensione delle parole del Santo Padre“. Nella nota si ricostruisce l’ormai celebre intervista del Pontefice sulle unioni civili, vista all’interno del documentario “Francesco” di Evgeny Afineevsky, precisando come “oltre un anno fa, rilasciando un’intervista, Papa Francesco rispose a due domande distinte in due momenti diversi che, nel suddetto documentario, sono state redatte e pubblicate come una sola risposta senza la dovuta contestualizzazione, il che ha generato confusione». Un’intervista in cui Bergoglio fece «in primo luogo un riferimento pastorale circa la necessità che, all’interno della famiglia, il figlio o la figlia con orientamento omosessuale non siano mai discriminati”. Qui la nota rimanda al capoverso dell’Esortazione apostolica post-sinodale sull’amore nella famiglia Amoris laetitia (2016), a voler quasi rimarcare come non sia stato detto nulla di nuovo e di fatto smentendo l’errata ricostruzione di un Papa aperto alle famiglie arcobaleno. Si precisa poi il ripetuto no di Papa Francesco al matrimonio egualitario, perché da quella stessa intervista sarebbe stata tagliata la frase “è un’incongruenza parlare di matrimonio omosessuale“, e l’effettiva presa di posizione di Bergoglio sulle ‘coperture legali‘ nei confronti delle persone LGBT. Vedi, per l’appunto, le unioni civili, da lui pubblicamente abbracciate.
Il regista del documentario Evgeny Afineevsky, cittadino americano di origine russa, aveva detto alla Festa del Cinema di Roma di aver personalmente intervistato il Papa, se non fosse che successivamente sia tornata alla luce un’intervista del 2019 rilasciata da Bergoglio a Televisa, in Messico, molto simile a quella vista nel documentario. Intervista che lo stesso Vaticano aveva in qualche modo censurato. Dopo la prima del doc, Afineevsky si era rifiutato di discutere il processo di montaggio della sua opera. Reuters, inoltre, non è riuscito a contattarlo per un commento su questa nota vaticana, che di fatto lo accusa di aver decontestualizzato le parole del Papa.
“È pertanto evidente che papa Francesco si sia riferito a determinate disposizioni statali, non certo alla dottrina della Chiesa, numerose volte ribadita nel corso degli anni”, si legge nel finale della nota, inviata senza firma ai nunzi di tutto il mondo.
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Spero che queste precisazioni, tanto ovvie quanto inevitabili e prevedibili, spengano finalmente i troppo facili e inspiegabili entusiasmi registrati persino tra esponenti del centrosinistra. Le parole del gesuita papa imbroglio sono solo l'ennesima ingerenza nelle leggi degli stati laici, niente di più. Fin da quando era arcivescovo di Buenos Aires ha sempre proposto le unioni civili come alternativa al matrimonio egualitario per cercare di impedirne l'approvazione. La chiesa cattolica resta un'istituzione religiosa profondamente oscurantista, bigotta, omofoba, patriarcale, misogina e, almeno a parole, sessuofobica. Come attivist* dovremmo fregarcene del papa e continuare a lottare per avere accesso, senza alcuna discriminazione, a tutti gli istituti giuridici esistenti, matrimonio compreso.