L’amore gay come sottotesto femminista delle serie BL che sfidano i ruoli tradizionali

Cosa rende il Boys Love un genere tanto seguito e amato dal pubblico femminile in Thailandia, Cina, Giappone e Corea?

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Il fenomeno del “Boys Love” (BL), noto anche come “Y series” in alcuni ambienti, rappresenta un interessante studio di dinamiche culturali e di mercato che travalica i confini della semplice narrativa.

Caratterizzato da storie che ruotano intorno a relazioni amorose tra giovani uomini, il BL ha radici che affondano nel genere “yaoi” giapponese, connotato dalla medesima tematica sentimentale.

Contrariamente a quanto si potrebbe ipotizzare, il pubblico di maggior successo di questo genere non è però costituito tanto da uomini omosessuali, quanto da donne eterosessuali, in particolare giovani.

Un dato che potrebbe sorprendere è infatti il manifesto disinteresse che una parte della comunità gay mostra nei confronti di questa categoria letteraria e mediatica.

Bl series Moonlight Chicken gallery
Bl series Moonlight Chicken gallery

Ciò suggerisce una pluralità di letture e di identificazioni nel consumo di contenuti legati all’amore e al desiderio, che approfondiremo in seguito e dotate di sfaccettature da codificare partendo dal contesto stesso in cui le opere prendono forma.

In Thailandia, ad esempio il genere BL è divenuto un autentico veicolo di cultura pop e un fenomeno di massa. I media thailandesi hanno abbracciato e amplificato questo genere, facendolo crescere fino a trasformarlo in un business che genera introiti significativi, con cifre che si attestano a milioni di euro.

Questo interesse non si limita al consumo interno; come spiega Valeria Palermi su Domani, il BL è ormai un prodotto di esportazione di grande valore, con un mercato in espansione che comprende nazioni come Cina, Giappone, Corea, ma anche Paesi in America Latina e nel Sud-Est Asiatico.

Il governo thailandese, riconoscendo il potenziale di questa potente onda culturale, sta cercando di sfruttarla per aumentare la propria influenza a livello globale attraverso attrattiva un’culturale, che punta a posizionare la Thailandia su un palcoscenico internazionale accanto ai giganti dell’intrattenimento come la Corea del Sud, la quale da anni ha fatto del suo K pop un veicolo di successo mondiale.

 

Bl series Moonlight Chicken gallery
BL Series Gallery

Il BL e la chiave di lettura transfemminista

Il BL, acronimo di Boys Love, non si limita solo a rappresentazioni cinematografiche; è un vero e proprio genere narrativo che celebra le relazioni romantiche tra uomini, il cui pubblico è però prevalentemente composto da giovani donne.

Ma cosa si nasconde dietro a un fenomeno che potrebbe apparire quasi surreale agli occhi di molti italiani, ma che in realtà si è affermato con forza in diversi paesi asiatici e dell’America Latina? Cosa rende il Boys Love un genere tanto seguito e amato?

Secondo Jidanun Leung, nota autrice thailandese di BL e vincitrice del South East Asia Write Award, il segreto sta nel messaggio di eguaglianza che queste storie trasmettono.

Le donne in Asia, spesso vincolate a ruoli domestici tradizionali, si trovano ad apprezzare una narrazione in cui due uomini sono liberi da queste costrizioni sociali e vivono la vita di coppia come pari.

Leung afferma che i romanzi BL hanno permesso alle giovani lettrici di intravedere un mondo in cui i ruoli non sono predefiniti, dove le opportunità sono accessibili a entrambi, indipendentemente dal genere.

Akiko Hori, docente alla Kansai University, osserva nel BL un valore universale nella lotta contro la disparità di genere, un tema pressante in ogni angolo del globo.

In Cina, il genere BL, noto come “Danmei”, diviene uno sfogo creativo contro i limiti imposti alle donne, un veicolo attraverso il quale esprimono il loro desiderio di emancipazione e avventura.

Il BL diventa così non solo intrattenimento, ma anche un mezzo di espressione femminista, con autrici e lettrici che sfidano gli stereotipi di genere e propongono un’alternativa ai ruoli sessisti radicati nella società.

Diviene quindi un linguaggio di resistenza e speranza, un mezzo per comunicare e persino per educare, allargando i propri orizzonti culturali e sociali. La “T Wave”, o onda thailandese, non solo ha travolto l’Asia, ma è diventata un fenomeno globale che dimostra come il desiderio di libertà e di rompere le catene dei ruoli imposti sia un sentimento condiviso a livello internazionale.

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Un frame dalla serie BL “A boss and a babe”

La comunità LGBTQIA+ in Thailandia: il divario tra rappresentazione e diritti

C’è però un ulteriore aspetto da considerare: la situazione in Thailandia è emblematica del complesso rapporto tra rappresentazione culturale e diritti civili nel contesto LGBTQIA+.

Mentre il paese è universalmente riconosciuto come un hub di accoglienza e apertura verso la comunità LGBTQIA+, con una scena notturna vibrante e un’industria del turismo che si è apertamente commercializzata sulla sua immagine di paradiso queer-friendly, la realtà legislativa riflette una situazione più ambivalente.

Da un lato, abbiamo il fervente business delle Y series, o “Boys Love”; l’aumento della produzione di queste serie del 270% negli ultimi tre anni e l’export che supera il miliardo e mezzo di baht sono testimoni dell’enorme successo di questo genere.

Tuttavia, al di là del successo commerciale e della popolarità culturale, permangono le difficoltà nell’attuazione di riforme sostanziali per i diritti LGBTQIA+. La patria dei ladyboys e dei kathoey non guarda di buon occhio le espressioni di identità e di orientamento diversi dall’eterocisnormatività.

Il Marriage Equality Bill, che consentirebbe i matrimoni omosessuali in Thailandia, è stato promesso in campagna elettorale dal partito Move Forward, ma non è stato ancora implementato.

Questo lascia la comunità LGBTQIA+ in una specie di limbo legale, dove viene celebrata nella cultura pop e utilizzate come strumento di soft power e attrattiva turistica, ma non gode degli stessi diritti civili delle coppie eterosessuali.

Il contrasto tra la rappresentazione mediatica e la realtà legislativa può essere fonte di frustrazione per la comunità LGBTQIA+, in quanto evidenzia una forma di approvazione condizionale: la cultura queer è accettata e persino incoraggiata quando è profittevole e serve a promuovere l’immagine del paese, ma questa accettazione non si traduce necessariamente in progresso legislativo o in cambiamenti tangibili nella vita quotidiana delle persone LGBTQIA+.

Nonostante le difficoltà, la comunità LGBTQIA+ in Thailandia resta resiliente e attiva, e il crescente movimento sta esercitando pressione per il cambiamento sociale e legislativo.

Il dibattito pubblico è acceso, e il successo internazionale delle Y series potrebbe agire da catalizzatore per un cambiamento più inclusivo e duraturo.

La Thailandia si trova ad un bivio, dove l’immagine progressista e queer-friendly che promuove attraverso la sua industria culturale si scontra con la realtà dei diritti LGBTQIA+ ancora limitati.

La sfida per il paese sarà quella di armonizzare la sua immagine culturale con le politiche interne per creare una società veramente inclusiva e rispettosa dei diritti di tutti i suoi cittadini.

Bl series A boss and a babe gallery
Bl series A boss and a babe gallery

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