Prima di Heartstopper, i gay teen drama romantici c’erano già. E possiamo ben dire che le nuove serie tv occidentali, come il già citato Heartstopper e il suo omologo Young Royal, siano evidentemente ispirati a un tipo di narrazione che in oriente spopola da sempre. Il gay teen drama è parte della narrativa giapponese e non solo, fin dai manga e dagli OAV: non ci soffermiamo su questo, ma vale la pena dare un’occhiata a questo articolo di Gay.it dell’anno 2000. Lo stesso Heartstopper è tratto dai racconti di Alice Oseman, la quale si è lasciata ispirare dalle delicate modalità con cui in Oriente sono state da sempre trattate le storie di amori adolescenziali omosessuali.
Ora siamo nell’estate 2023 e c’è un trend che sta pervadendo la rete, distribuendo ossessione e dipendenza: si tratta di una vera e propria febbre. Le serie tv coreane sono già diventate cult per molti di noi, con quella particolarità di saper coniugare buone storie ad aspetti sociali rilevanti come Squid Game e, ancora di più, Hellbound. Ma esistono storie interessanti, che fanno innamorare ed emozionare come poche volte accade con il mondo dell’intrattenimento occidentale.
Commedie romantiche, situazioni comiche e tragicomiche, drammi. Una serie infinita di narrazioni di ragazzi innamorati, le BL series (per chi non lo sapesse si tratta di serie boy’s love a tema gay) sono ormai pane quotidiano per gli appassionati di romanticismo.
Sono le Heartstopper dell’altra parte del mondo e vengono prodotte in Corea, in Thailandia e nelle Filippine. Paesi progrediti dal punto di vista dell’accettazione delle relazioni gay/bisessuali/pansessuali.
Di solito sono gli incontri casuali a dare inizio al racconto. Tra apparizioni alla tavola calda e rapporti tra capo e stagista, le possibilità sono innumerevoli e le strade sondate infinite. La difficoltà di portare avanti il rapporto, spesso perché già impegnati, altre volte a causa dei ruoli sociali, danno quel poco di pepe alla storia, che si dipana per i prossimi 6, 7, oppure 8 episodi (alcune sono anche più lunghe).
In questo momento fortissime sono le serie thai come Moonlight Chicken, della serie Midnight Stories, e A boss and a babe. Entrambe sono prodotte da GMMTV, il principale broadcaster privato thailandese. Le storie sono tenere e divertenti, i personaggi interessanti, liberi, giovani e belli. E le storie ti prendono, non ne faresti più a meno. Bastano pochi minuti a fare in modo che lo scetticismo lasci spazio alla curiosità e all’emozione. È un turbine, ne vorresti solamente di più. Un po’ come Heartstopper, ma ambientato in Oriente.
Caratteristica rilevante di queste serie è che, spesso, le coppie sono fisse. Non ci sono Charlie e Nick, ma Earth e Mix oppure Force e Book. Queste coppie, già famose, tornano in più contenuti. La loro forza è la capacità di far sentire vivo il sentimento, renderlo reale. Il loro feeling è vero e si nota dagli sguardi, dal movimento del corpo, da ciò che li circonda. Così ci si fidelizza, si desiderano più serie o più film, che siano innamorati, o che non lo siano, i personaggi ci entrano dentro e non vanno più via. Una dolcissima dipendenza narrativa.
Oltre alle serie thai ci sono quelle coreane, quelle giapponesi, quelle filippine. Tra tutte citiamo His Man (già alla seconda stagione con His Man 2, prodotta in Corea) e Tokyo in April Is (giapponese). Per le serie tv filippine invece ci sono Oh Mando!, e Gameboys. Quest’ultima è stata girata durante il lockdown con inquadrature webcam. Un mondo da esplorare perché il catalogo è lunghissimo e mai banale.
Il trend potrebbe scoppiare a breve. Finito Heartstopper 2, non termina la fame di storie di adolescenti o post-adolescenti innamorati. È sufficiente cercare su google “BL series” e si trovano intere comunità interessate, anche italiane, che producono sottotitoli per chi non mastica bene l’inglese. I loro video sono disponibili su canali più nascosti, ma se avete dimestichezza con l’inglese, la facilità di trovare queste serie sottotitolate su YouTube è molto alta. Gli stessi network vogliono “spammarle” fuori dai confini nazionali, per renderle fruibili ovunque. Perché di queste storie non se ne ha mai abbastanza. Lo ripetiamo: Heartstopper ne è il più valido esempio.
Ci sono interi gruppi di appassionati, molto attivi anche su Facebook. Si trovano vari blog presenti online che trattano il tema, promuovono i loro sottotitoli in italiano dalle lingue originali e creano comunità. Quando si entra si capisce quanto può essere bello. La tenerezza che si trova è quasi inebriante, anche per i più ostici e apatici. È un mondo bellissimo, patinato, rappresentazione fondamentale per i ragazzi, che si rispecchiano finalmente in personaggi verosimili.
E per chi, come chi scrive, appartiene alle generazioni precedenti, e che ha all’incirca l’età degli attori o è più adulto, per noi che avevamo poche immagini di ragazzi innamorati, pochi film, poche serie di adolescenti e adulti intimamente alla ricerca di un* compagn* di vita, o anche soltanto una storia d’amore, scoprire questo filone di narrazione romanticamente teen che arriva da Oriente ha un effetto liberatorio.
Così, grazie all’entertainment di ogni angolo del globo, finalmente le giovanissime persone LGBTQIA+ trovano storie italiane (si veda Un Professore ora alla stagione 2) , inglesi, europee, statunitensi. E perché no, anche thailandesi, coreane, giapponesi e filippine.
E per noi che avremmo voluto vederli da bambin* e da ragazz*, ecco l’occasione di perderci dentro storie di rappresentazione romantica, zucchero emotivo di cui avremmo avuto un gran bisogno, quando l* nostr* coetane* potevano attingere a cinema e tv, mentre per noi giovani LGBTQIA+ non restava altro che una sconfinata immaginazione, da tenere ben nascosta.
Per fortuna, oggi, le nuove generazioni hanno di più. E lotteremo perché sia sempre più così.
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