Keith Vaughan – “Three Figures” (1960-1)
Keith Vaughan fu un’artista che fece coming out come omosessuale un anno prima della decriminalizzazione dell’omosessualità nel Regno Unito. Ebbe una storia lunga oltre 30 anni con il suo partner Ramsay McClure. Tuttavia, quella di Vaughan fu una vita piuttosto travagliata, che conosciamo in gran parte dai suoi diari, gli ultimi dei quali scritti sotto effetto di farmaci e droghe prima del suo suicidio nel 1977.
Quelli che Vaughan ci ha lasciato sono dei capolavori dell’arte queer.
La nozione di “amore greco” per descrivere i costumi, le pratiche e l’omoeroetismo degli antichi greci ha permesso agli artisti come lui di esplorare l’amore maschile e omosessuale nel loro lavoro, senza timore di persecuzioni.
Vaughan ha usato il paesaggio greco e le scene mitologiche per parlare del suo orientamento sessuale e delle sue lotte personali.
In età più matura il lavoro di Vaughan si è spostato sempre di più verso l’astrazione, prediligendo sempre il tema del nudo maschile nel contesto paesaggistico.
“Three Figures” (1960-1), olio su tavola presente alla Abbot Hall Art Gallery (Kendal, Cumbria), rappresenta il tipico approccio di Vaughan al disegno di figure in gruppo. I soggetti sono dipinti in location non chiare e la mancanza di dettagli definiti rende impossibile identificarli, capire di che classe sociale sono e che lavoro fanno. Di sicuro, il genere sessuale delle tre figure è molto probabile che sia maschile. La stretta vicinanza tra loro e il contrasto tra la nudità dell’uomo con le spalle verso di noi e gli altri due uomini potrebbe suggerire che si tratti di un incontro erotico. Eppure la composizione rimane volutamente enigmatica.
No! Questo Francis Bacon non è il Sir Francis Bacon "conosciuto in Italia come Francesco Bacone"!
Grazie per la segnalazione. Ora correggiamo