Il gran giorno è finalmente arrivato. La legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo arriva oggi alla Camera dei Deputati, con due pregiudiziali di costituzionalità a voto segreto presentate da Lega e Fratelli d’Italia da superare. Successivamente, ma non prima di domani, bisognerà affondare anche i quasi 900 emendamenti presentati dalle opposizioni, tutti chiaramente pensati per intralciare i lavori e far inciampare il DDL.
In tutto questo la senatrice Alessandra Maiorino ha ribadito l’importanza della legge e soprattutto l’appoggio totale da parte dei deputati e senatori del Movimento 5 Stelle: “Noi siamo prontissimi, per elevare l’Italia al livello di civiltà che merita. Insieme, politica, associazioni, società civile, sosteniamo tutti questo piccolo grande avanzamento culturale!“.
Nei giorni scorsi anche Nicola Zingaretti, segretario Pd, aveva blindato il DDL, per una maggioranza che alla Camera non dovrebbe avere problemi di tenuta. Ad incidere su questa prima giornata al cardiopalma saranno proprio quei voti segreti chiesti e ottenuti da Lega e Fratelli d’Italia, che potrebbero far riemergere dai banchi di Montecitorio quell’omotransfobia spesso taciuta ma in realtà assai presente tra i palazzi della politica nazionale. Per non parlare di quei tornaconti politici che potrebbero riesplodere anche in seno alla maggioranza, soprattutto dopo l’ultimo DPCM che ha spaccato persino il Governo. Il rischio è che a rimetterci, come sempre, sia la comunità LGBT.
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