Il 23 aprile 2018 la deputata M5S Chiara Appendino, allora sindaca di Torino, aveva fatto la storia diventando la prima sindaca in Italia a registrare ufficialmente l* figli* delle famiglie omogenitoriali.
Una decisione volta a garantire a quest* bambin* e alle loro famiglie gli stessi diritti e doveri delle famiglie tradizionali. Nel corso degli anni, oltre 80 bambini sono stati registrati come parte di una famiglia omogenitoriale, ma oggi molte città italiane hanno fermato le trascrizioni, a seguito delle nuove linee guida emanate dal Governo Meloni.
In un’intervista al quotidiano online TorinoOggi, Appendino ha spiegato come in realtà le trascrizioni vadano a tutelare principalmente i minori, prime vittime della discriminazione istituzionale.
“Se manca quel riconoscimento i bambini hanno difficoltà a viaggiare all’estero senza il genitore biologico, non hanno diritto all’eredità del secondo genitore e rischiano di finire in adozione se il genitore biologico viene a mancare. Nell’apporre quella prima firma, che comportava dei rischi, mi sono sentita la punta di un iceberg perché sono stata sostenuta da un’intera comunità che del resto a Torino ha fatto la storia dei diritti civili. Sicuramente continuerei a farlo anche oggi”
Tuttavia, ora, molte città italiane – tra cui Torino – hanno interrotto le trascrizioni, sebbene diversi comuni abbiano invece scelto di andare avanti per la propria strada.
“Sostengo convintamente i sindaci che hanno deciso di andare avanti e mi dispiace che Torino sia stata tra le prime città a fermarsi. Conosco le difficoltà e i rischi che i primi cittadini corrono, ma questa ondata repressiva si sta giocando sulla pelle dei bambini e delle bambine e non possiamo limitarci ad accettarlo”
Famiglie omogenitoriali: un tema sociale, ma anche politico
Il Governo Meloni ha bocciato il regolamento dell’UE sulla filiazione, seguendo una strada ideologica che discrimina i bambini per come sono nati o per la famiglia in cui sono inseriti. Il Parlamento europeo ha infatti prontamente condannato lo stop alle registrazioni dei figli delle coppie omogenitoriali, definendolo un atto discriminatorio.
Su questo, abbiamo chiesto l’opinione della Senatrice Movimento 5 Stelle Alessandra Maiorino:
“Questo discorso ha in realtà una rilevanza politica molto importante. L’atteggiamento del governo Meloni, ci allontana da tutti quei paesi “amici” fondatori dell’Unione Europea, e ci mette invece in relazione con paesi con cui non abbiamo mai avuto nulla in comune in materia di diritti – un esempio lampante è l’Ungheria di Orban o la Polonia.
La questione dei diritti è fondamentale non solo per tutelare le minoranze, ma anche per mantenere l’equilibrio politico e i rapporti con l’Unione Europea. Alla luce di queste implicazioni, anche chi non è un fervente sostenitore della comunità LGBTQIA+ non dovrebbe trascurare questo tema ritenendolo una questione minore”.
Maiorino ha poi espresso la sua opinione in merito al tira e molla a cui stiamo assistendo in ambito di famiglie arcobaleno:
“Come Movimento 5 stelle siamo molto orgogliosi di aver avuto la prima sindaca, Chiara Appendino, ad effettuare le registrazioni per i figli delle famiglie omogenitoriali. Si tratta di una scelta di equità, giustizia e rispetto per le famiglie e i bambini coinvolti, che non può essere messa in dubbio, come invece sta purtroppo succedendo oggi. Il governo Meloni sfrutta la solita banderuola dell’utero in affitto per nascondere la propria ostilità discriminatoria verso la comunità LGBTQIA+, dimostrata anche durante il dibattimento sul DDL Zan”
Nel marzo 2022, il M5S aveva presentato in Senato un DDL, proprio a firma della senatrice Maiorino, a favore del matrimonio egualitario e del riconoscimento dei figli delle coppie LGBTQIA+. Nel programma politico, presente anche la volontà di estendere la PMA a tutte le donne e persone con utero, non solo a quelle coniugate.
“La storia andrà sempre avanti, nonostante gli incidenti di percorso. Arriveranno tempi migliori”
Il 12 maggio a Torino si terrà un incontro tra sindaci provenienti da tutta Italia per parlare delle trascrizioni. Appendino parteciperà, sperando che la compattezza dei sindaci possa spingere il governo a riconoscere la necessità di una legge su questo tema.
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