Eurovision 2022, sempre più vicino. Dopo Ferragosto è un attimo a Natale, poi Sanremo, arriva Pasqua e good evening Europe! Se ne sono resi conto anche gli organizzatori dell’evento, che in accordo con la Rai stanno selezionando la città che dovrà accogliere l’evento musicale più visto al mondo. Nella shortlist attuale dei luoghi che potrebbero ospitare Eurovision 2022 figurano undici città, quelle che sono riuscite a superare la prima fase di selezione: Acireale (Catania), Alessandria, Bologna, Genova, Milano, Palazzolo Acreide (Siracusa), Pesaro, Rimini, Roma, Sanremo (Imperia) e Torino.
Nord, Centro, Sud e Isole. Tutti vogliono l’Eurovision nei propri palazzetti, spettacolo televisivo ma anche importante opportunità per lo sviluppo turistico cittadino. Per settimane, infatti, l’attenzione mediatica è tutta concentrata sul concorso, meta ambita dai cantanti di più di un continente. La scelta, stando alle consuetudini, avverrà entro la fine di agosto, così da concedere alla European Broadcast Union, alla Rai e alle amministrazioni locali oltre 9 mesi per portare avanti i lavori. Eurovision Song Contest torna in Italia dopo trentuno anni, per la terza volta della sua decennale storia.
1965 e 1991, due le edizioni che sono andate in scena sul suolo tricolore, memorabili per motivi opposti. La prima affonda le propri radici nei gloriosi anni che seguono il miracolo economico italiano, allestita nella Sala di Concerto della Rai di Napoli; la seconda è invece passata alla storia come una delle annate peggiori, soprattutto dal punto di vista organizzativo e produttivo. L’Italia ospita l’Eurovision per la prima volta a seguito della vittoria nell’anno precedente di Gigliola Cinquetti, che conquista il pubblico europeo con la sua Non ho l’età. L’edizione 1965 dell’Eurovision Song Contest – che in Italia prende il nome di Gran Premio Eurovisione della Canzone, condotta dalla cantante e conduttrice Renata Mauro – viene ricordata per essere la prima ad essere trasmessa anche in Unione Sovietica e in tutto l’Est Europa. In gara per noi Bobby Solo, che arriva quinto con Se piangi, se ridi. Al primo posto il Lussemburgo di France Gall.
Per l’edizione 1991 si vola a Roma, nello studio 15 di Cinecittà. La vittoria precedente di Toto Cutugno consente all’artista di conquistare il ruolo di conduttore dell’edizione, in compagnia proprio dell’altra vincitrice Gigliola Cinquetti. A dirla tutta, lo spettacolo sarebbe dovuto andare in scena a Sanremo, tempio della musica leggera italiana, ma per via di ragioni politiche ed organizzative si dovette spostare il carrozzone nella Capitale. Vince Carola per la Svezia con Fångad av en stormvind, arrivata di fatti a pari punteggio con la Francia di Amina. In concorso per l’Italia Peppino Di Capri con Come è ddoce ‘o mare, che resiste a differenza dell’indifendibile produzione e conduzione italiana e italofona. Un trentaseiesimo Concorso Eurovisione della Canzone che non lascia un ottimo testimone all’edizione ventura, che pure non potrà deludere le aspettative dell’affezionato pubblico eurovisivo. Gli standard, d’altronde, sono altissimi.
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