“Sì alla famiglia naturale, no alla lobby LGBT e al gender”
Nel Giugno 2022 Giorgia Meloni interviene a Marbella, in Spagna, per sostenere la candidatura di Macarena Olona alla presidenza dell’Andalusia insieme ai “patrioti spagnoli” guidati da Santiago Abascal, presidente del partito politico di estrema destra Vox. Olona ha presentato Meloni come ‘futuro presidente del Consiglio italiano’. Un intervento di 18 minuti, quello portato avanti dall’ex ministra berlusconiana, in cui la deputata italiana è tornata a tuonare contro la comunità LGBTQ+, riuscendo a evocare, nei toni e nei contenuti, modalità propagandistiche degne della peggior destra che memoria ricordi.
“Sì alla famiglia naturale, no alla lobby LGBT! Sì all’identità sessuale, no all’ideologia gender! Sì alla cultura della vita. No all’abisso della morte. Sì all’universalità della Croce. No alla violenza dell’Islamismo. Sì ai confini sicuri. No all’immigrazione di massa. Sì al lavoro della nostra gente. No alla grande finanza internazionale”.
Non contenta, Meloni ha tuonato contro “l’ideologia dominante del politicamente corretto“, che a suo dire starebbe “distruggendo l’identità, la centralità della persona, le conquiste della nostra civiltà. Guardate l’ideologia gender. Se andate oltre gli slogan, vi accorgerete di come il vero obiettivo dell’ideologia gender non sia quello tanto decantato della lotta alle discriminazioni, e neanche quello del superamento delle differenze maschio-femmina. Il vero obiettivo non dichiarato, ma tragicamente evidente, è la scomparsa della donna e soprattutto la fine della maternità. L’uomo oggi può essere tutto, padre e madre, in un’ampia gamma che va dal femminile al maschile, mentre le parole più censurate dal politicamente corretto sono madre e moglie”.