Sabato pomeriggio a Milano in piazza della Scala c’erano anche i Papà per Scelta Carlo e Christian, per manifestare contro le minacce del Governo Meloni ai comuni che trascrivono gli atti di nascita dei figli di coppie omogenitoriali.
Per Carlo e Christian la decisione presa dalla maggioranza è stata una “decisione scelerata”, come precisato a La7. “Crediamo che questa scelta vada ad inficiare sul presente e sul futuro dei nostri figli, è un qualcosa che da genitori non possiamo accettare“.
Secondo la ministra Eugenia Roccella, “un genitore omosessuale può essere un ottimo genitore ma bisogna vedere che modello vogliamo: noi abbiamo un modello che prevede una mamma e un papà”.
“Al ministro Roccella rispondo come rispondono tutti gli psicologi e l’ordine degli psicologi. Nel resto del mondo le famiglie omogenitoriali sono una realtà da 40 anni“, hanno replicato i Papà per Scelta, consigliando alla politica, alla ministra e al governo di concentrare tutte queste energie in contesti famigliari disfunzionali, laddove “ci sono bambini che hanno bisogno del vostro aiuto” perché a mancare è l’affetto, il supporto, l’amore, “che è l’unica cosa che un bambino valuta per il proprio interesse personale”. “E lasciateci vivere in santa pace perché Julian e Sebastian hanno una famiglia e due genitori che li amano alla follia”, hanno concluso.
Nell’ultima settimana il governo Meloni ha dichiarato guerra alle famiglie omogenitoriali con più e più attacchi diretti. Stralciata al senato la proposta di regolamentazione UE per il certificato di filiazione, sono arrivate le parole del vicepresidente della camera Rampelli che ha parlato di “coppie gay che spacciano bambini per figli propri“, le parole di Mollicone che ha definito la GPA “peggio della pedofilia”, le parole di Roccella che ha negato alcun tipo di discriminazione per i figli delle famiglie arcobaleno.
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