In 10.000 sono intervenutǝ oggi pomeriggio in Piazza della Scala a Milano per manifestare il proprio dissenso rispetto allo stop imposto dal Governo Meloni al Sindaco di Milano Beppe Sala sulle registrazioni delle famiglie omogenitoriali nel capoluogo lombardo. Si è svolta in un clima di rabbia e solidarietà la manifestazione ideata dai giovani del Partito Democratico, poi organizzata da Cig Arcigay Milano, Famiglie Arcobaleno e i Sentinelli di Milano.
Davanti a Palazzo Marino la piazza era gremita e intorno alla statua di Leonardo Da Vinci era un tripudio di bandiere arcobaleno e viola (colore dell’associazione Famiglie Arcobaleno), ma anche di passeggini e bambinǝ. Quellǝ stessǝ bambinǝ a cui la maggioranza di destra composta da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia ha voluto togliere quei pochi diritti sui quali alcuni coraggiosi sindaci italiani – in mancanza di una legge nazionale invocata persino dalla Corte Costituzionale – avevano cercato negli ultimi anni di porre un rattoppo, almeno per quanto riguarda la registrazione in Comune
Insieme alla presidente di Famiglie Arcobaleno, Alessia Crocini, la segretaria di Cig Arcigay Milano Alice Redaelli, il segretario di Arcigay Gabriele Piazzoni e il leader dei Sentinelli di Milano Luca Paladini, erano presentǝ numerosǝ leader politici di livello nazionale: Elly Schlein, Simona Malpezzi, Susanna Camusso e Alessandro Zan per il Partito Democratico, Chiara Appendino e Alessandra Majorino per il Movimento Cinque Stelle, Riccardo Magi di +Europa, Marilena Grassadonia di Sinistra Italiana.
A sopresa è intervenuto il Sindaco di Milano Beppe Sala. Qui la nostra diretta dalla piazza con il suo discorso integrale:
Visualizza questo post su Instagram
L’intervento più incisivo è quello arrivato dalla carne viva del dolore, Alessia Crocini, presidente dei Famiglie Arcobaleno, e madre con la sua compagna di un figlio, ha fatto vibrare la comunità LGBTQIA+ e i suoi alleati radunati in piazza: “Questo Governo pensa di avere gioco facile a ricattare uno, due, tre sindaci e sindache. Ma se questi sindaci e sindache diventassero 100 o 1000 o 10000? Quando le leggi sono ingiuste, vanno combattute, aggirate, cambiate con ogni mezzo possibile.”
In verità, a proposito dell’ipotesi di oppure una sorta di “disobbiedienza” davanti alla lettera del Prefetto, proprio ieri Beppe Sala sindaco di Milano aveva spiegato che la sua scelta è stata quella di evitare la scelta di “coraggio” e mettere nei guai coppie omogenitoriali che potrebbero vedersi in futuro impugnate le registrazioni firmate dal sindaco. Sala ha ricordato che è il legislatore, come già più volte ripetuto anche dalla Corte Costituzionale, a doversi adoperare per tutelare bambinǝ e famiglie. Ecco cosa ha detto Sala ieri ai microfoni dei giornalisti:
Visualizza questo post su Instagram
Alle parole di Sala ha fatto eco la segretaria del PD Elly Schlein, accolta con grande calore dalla piazza. Al termine della manifestazione Schlein ha parlato così:
“Meloni deve smettere di discriminare le figli e i figli di queste meravigliose famiglie che insieme a tante altre oggi hanno popolato questa piazza per chiedere di essere in Europa, di essere nel futuro. Stiamo parlando di diritti calpestati, quando sono già riconosciuti dalla nostra costituzione, stiamo parlando di bambine e bambini che crescono nelle nostre comunità, che vanno nelle nostre scuole, non è più tollerabile, queste famiglie sono stanche di essere discriminate. Come Partito Democratico siamo qui accanto a loro non solo con i nostri corpi, ma anche con un’importante proposta di legge a cui si è lavorato, insieme ad Alessandro Zan e alle associazioni Famiglie Arcobaleno e Rete Lenford, e vogliamo portarla avanti. Sappiamo che sarà difficile con questa maggioranza, ma non perdiamo la speranza di poterli convincere che la società più sicura è la società più inclusiva, quella che non discrimina nessuno. Si stanno scagliando in modo ideologico contro un regolamento europeo che dice una cosa banale e cioè che se sei riconosciuto figlia o figlio in un paese europeo, devi esserlo anche in un altro. Ci sono fake news, questo regolamento non incide sul diritto di famiglia che resta di competenza nazionale, ma è un regolamento che vuole evitare la discriminazione transfrontaliera, come già hanno stabilito le corti europee”.
Durissimo Alessandro Zan “C’è una destra molto pericolosa, che sul tema dei diritti sta facendo una campagna di discriminazione e sta cercando di rovinare la vita a queste famiglie. Vogliono distruggere i diritti di tante famiglie e di 150.000 bambini”.
Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, ha tessuto il filo della battaglia comune della comunità LGBTQIA+, e ha ricordato come questa destra “Riesca a prendersela con bambini e bambine, perché non accetta che due donne o due uomini possano amarsi e avere un progetto di famiglia, così come” ha ricordato Piazzoni “non accettano che le persone transgender possano avere piena cittadinanza”.
Sul palco, coordinato da Vladimir Luxuria, è intervenuto anche il Presidente di Rete Lenford Vincenzo Rimi, che qualche giorno fa ha collaborato con Gay.it per la stesura di una guida “E adesso che fare?” per le famiglie omogenitoriali che, dopo lo stop alle trascrizioni nei Comuni da parte del Governo, si troveranno inevitabilmente a dover valutare la stepchild adoption (qui la guida >). Qui l’intervento di Rimi:
Visualizza questo post su Instagram
In piazza a fianco delle Famiglie Arcobaleno anche Francesca Pascale, che proprio ieri aveva raccontato alla stampa di aver visto più gay nei meandri della destra che a un Pride. Pascale, in precedenza considerata una donna vicina alla destra liberale di Forza Italia, unita civilmente con Paola Turci (le due donne vorrebbero un figlio) ha confermato la propria simpatia politica per Elly Schlein (ieri a Otto e Mezzo ha dichiarato di essere pronta a votare PD). Oggi in Piazza della Scala ha pronunciato parole di avvicinamento tra destra e sinistra sulla questione dei diritti: “È giunta l’ora di smetterla con questi tra destra e sinistra, perché i diritti civili sono i diritti di tutti, anche di Giorgia Meloni e di sua figlia”.
La manifestazione si è conclusa con una “performance” collettiva – nello spirito de i Sentinelli di Milano: diecimila persone hanno alzato una penna, a ricordo di quelle registrazioni che l’estrema destra italiana non vuole più concedere allǝ bambinǝ natǝ da famiglie omogenitoriali.
Visualizza questo post su Instagram
Crediti fotografici: CIG Arcigay Milano – Gay.it
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.