Da ieri, martedì 21 giugno, il personale in servizio nell’esercito britannico che convive con l’HIV e sta ricevendo un trattamento efficace sarà riconosciuto come pienamente idoneo a prestare servizio e potrà essere dispiegato all’estero. Il Ministero della Difesa ha specificato come la nuova attesa politica, annunciata per la prima volta lo scorso dicembre, si applicherà a chiunque desideri arruolarsi nell’esercito.
Le forze armate britanniche si sono inoltre impegnate a fornire al personale sia nazionale che estero un migliore accesso alle cure per l’HIV e all’assistenza sanitaria.
Deborah Gold, amministratrice delegata del National AIDS Trust, ha dichiarato: “Siamo lieti che i cambiamenti promessi siano stati attuati e che l’HIV non sia più un ostacolo per le persone che prestano servizio nell’esercito, il che significa che l’ultimo ostacolo all’occupazione per le persone che vivono con l’HIV è finalmente stato rimosso”. “Speriamo che questo possa aiutare a smantellare il dannoso stigma che ha circondato l’HIV per decenni. Ora è fondamentale che le forze armate lavorino per garantire che tutto il personale militare abbia accesso alle giuste informazioni per prevenire l’HIV e il supporto adeguato per coloro che prestano servizio e convivono con l’HIV”.
La nuova politica si applica da ieri a tutto il personale dell’esercito britannico e della Royal Navy, ma non al personale della Royal Air Force. Coloro che desiderano prestare servizio come equipaggio militare e controllori del traffico aereo non potranno ancora assumere farmaci per la profilassi pre-esposizione preventiva dell’HIV (PrEP). I requisiti medici pretendono che il personale “mantenga il livello richiesto di idoneità al volo“. Questo vuol dire che a causa dei potenziali effetti collaterali, coloro che assumono PrEP non potranno fare ancora domanda per la Royal Air Force.
Il Ministero della Difesa ha promesso di cancellare questa limitazione entro agosto. La restrizioni per coloro sotto PrEP che si arruolano nell’esercito britannico e nella Royal Navy sono state rimosse lo scorso anno, come parte di più ampi cambiamenti politici annunciati dal Ministero della Difesa in occasione della Giornata mondiale contro l’AIDS. La cancellazione del divieto per le persone sieropositive nell’esercito arriva il giorno dopo la revoca del divieto per i piloti commerciali con HIV. Una nuova conquista a lungo attesa, come sottolineato dall’ufficiale di marina sieropositivo Oliver Brown.
“Da oggi, e per la prima volta da quando ho detto loro della mia sieropositività, posso essere considerato pienamente in forma dalla Royal Navy. Essere etichettato come limitatamente dispiegabile mi ha fatto mettere in dubbio me stesso e dubitare delle mie capacità: ha avuto un impatto sulla mia salute mentale”. “Il messaggio che oggi arriva è forte e chiaro: le persone che vivono con l’HIV non sono in alcun modo limitate”.
Un concetto fondamentale, quello della soppressione virologica, riassumibile con la sigla U=U, Undetectable equals Untrasmittable. Questo vuol dire che le persone che assumono una terapia retrovirale in modo costante non sono più un pericolo per gli altri e non possono in alcun modo trasmettere l’HIV, nè attraverso i loro liquidi biologici, sessuali, nè con il sangue.
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