Durante la Giornata mondiale dell’AIDS, tra le celebrazioni della ricerca, gli appelli della comunità scientifica e i riconoscimenti, è arrivata anche una notizia che contribuirà ulteriormente ad eliminare lo stigma che per molto tempo ha circondato le persone che hanno contratto il virus dell’HIV, almeno nel Regno Unito. Come in molte altre parti del mondo, l’attuale legge che regolamenta le Forze Armate prevede che i malati non possono arruolarsi e devono essere considerati “non più adatti” nel caso il virus venga contratto mentre sono in servizio.
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Le cose cambieranno a partire dal 2022: il Ministero della Difesa ha infatti annunciato che coloro che non hanno più un carico virale rilevabile (U=U) potranno partecipare alle operazioni militari. Non solo, ma anche coloro che assumono medicinali, come la PrEP. L’assunzione di medicine era infatti un altro deterrente che non permetteva di arruolarsi. La scelta è arrivata in parte per un’apertura al tema da parte del Ministero, in parte per i progressi della ricerca scientifica, che hanno provato come i giusti trattamenti possono ridurre il livello di HIV nel sangue fino a renderlo non rilevabile, e quindi non più trasmissibile.
«Il trattamento farmacologico ha rivoluzionato la vita e i risultati delle persone con diagnosi di HIV. In quanto datore di lavoro moderno e inclusivo, è giusto riconoscere e agire sulla base delle più recenti prove scientifiche»
Prove scientifiche che almeno questa volta sono state ascoltate nel giusto modo, come dimostrano queste parole di Leo Docherty, Ministro della Difesa, Popolo e Veterani. La notizia è stata immediatamente accolta con favore da attivisti, organizzazioni e comunità scientifica. Sull’importanza del provvedimento, si è espresso Ian Green, presidente dell’organizzazione di beneficenza Terrence Higgins Trust, da anni attiva nella lotta all’AIDS: «È assolutamente la decisione giusta e non c’è motivo per cui le persone affette da HIV non dovrebbero servire nelle nostre forze armate. È fondamentale che tutti i progressi medici che sono stati fatti nell’HIV si riflettano nelle nostre regole e regolamenti»
«Questo è un giorno importante che dimostra quanto siamo avanzati nella lotta contro l’HIV»
Il Regno Unito si fa così pioniere di un provvedimento che – ci auspichiamo – possa essere emulato anche negli altri Paesi. Gli Stati Uniti vietano ancora l’arruolamento alle persone sieropositive, anche se in salute o con il virus sotto controllo, e la stessa cosa succede in Italia. Nel nostro Paese, nel 2018, aveva fatto discutere anche la proposta di un test dell’HIV annuale per i soldati, per tenere sotto controllo i possibili contagi. Ad oggi, solo le persone sieronegative possono indossare la divisa.
«Tali modifiche devono ora essere attuate con urgenza. Molte persone saranno sorprese dal sapere che questo divieto era ancora in vigore e la sua rimozione avrà un grande significato per le persone che vivono con l’HIV che vogliono aderire o stanno già servendo nell’esercito»
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