Massimo Gandolfini, Portavoce del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, è tornato a diffondere disinformazione nei confronti della legge contro l’omotransfobia che a luglio approderà alla Camera dei Deputati, chiamando in piazza i sostenitori del Family Day.
“Invitiamo tutti i nostri militanti e simpatizzanti ad animare gli eventi che saranno proposti nella cornice dell’iniziativa, in particolare esortiamo tutti a partecipare alla manifestazione di Roma, sabato 11 luglio”, ha tuonato Gandolfini, prima di sbandierare menzogne già abbondantemente smentite e smontate nei giorni scorsi dal relatore Alessandro Zan.
È in gioco la libertà d’espressione e perfino la libertà di professare la propria confessione religiosa, come confermano i timori espressi recentemente anche dalla Conferenza episcopale italiana. Il ddl crea infatti un nuovo reato d’opinione che non viene definito dal legislatore e pertanto si presta a pericolosissime interpretazioni. Oltretutto il nostro ordinamento già contiene gli strumenti per sanzionare violenze e discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. Per questo motivo tutte le persone che hanno a cuore la libertà e la democrazia, a prescindere dal loro credo religioso e dai loro convincimenti politici, sono chiamate a sostenere la campagna #restiamoliberi.
Una campagna priva di senso, a meno che la libertà pretesa da Gandolfini e dai suoi seguaci non sia quella di diffamare, insultare, istigare all’odio e indirettamente alla violenza nei confronti delle persone LGBT.
Stride il silenzio del movimento LGBT, che potrebbe/dovrebbe rispondere con una manifestazione di piazza in totale sicurezza, un flash-mob da portare in scena distanziati, con mascherine, senza carri e/o musica. Non un Pride, come noi tutti lo conosciamo, ma qualcosa di diverso. A Napoli si terrà il 27 giugno prossimo, ma anche le altre grandi città d’Italia dovrebbero ritrovarsi, per rimarcare l’urgenza di una legge giusta, doverosa, e nel resto delle democrazie occidentali già abbondantemente abbracciata. Italia esclusa.
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Ma se anche noi scendessimo in piazza per fargli togliere qualche legge? Anche la più inutile, proprio per farli vedere cosa ci si prova