Brasile
Nel Brasile di Bolsonaro in cui è stato appena negato un aborto ad una bambina di 11 anni vittima di stupro, si attendono con impazienza le prossime elezioni presidenziali, dopo quasi 4 anni di sconcertante presidenza.
Denunciato al Tribunale penale internazionale dell’Aja per crimini contro gli indios amazzonici e per gli oltre 600mila morti brasiliani causa Covid-19, da lui sempre sottostimato, lo scorso anno Bolsonaro è stato accolto in Italia a braccia aperte da Matteo Salvini, al cimitero di San Rocco, dove si trova un monumento votivo in onore ai Caduti brasiliani.
Estremista di destra, Bolsonaro ha trascinato il Brasile in una gravissima crisi sanitaria, economica, etica, sociale e politica, dando il via alla deforestazione dell’Amazzonia. Orgogliosamente omotransfobico, misogino e razzista, è stato accusato da una commissione del Senato brasiliano di “crimini contro l’umanità” per come ha gestito la pandemia da Coronavirus, spesso e volentieri definita ‘inesistente’ al cospetto delle telecamere. “Basta affrontare il Covid-19 come se fossimo un Paese di fr*ci”, ha tuonato nel 2020, dopo aver precisato che non usa mascherine perché “sono da fr*ci“. Precedentemente il presidente del Brasile ha attaccato l’OMS, perché a suo dire “incoraggia i bambini ad essere gay e a masturbarsi”, dopo aver apostrofato un giornalista nel corso di una conferenza stampa (“hai la faccia da gay“). Nel 2019 Bolsonaro ha fatto sapere alla Corte Suprema brasiliana che “l’omofobia non sarà mai reato”, per poi precisare che il Brasile non sarà mai il “paradiso del turismo gay“.
Nel 2018 Meloni celebrò così il trionfo di Bolsonaro alle elezioni presidenziali: “La destra vince anche in Brasile, la sinistra sconfitta in tutto il pianeta e dalla storia. Finalmente i popoli si stanno riprendendo la loro libertà e la loro sovranità”.