Polonia
Il governo polacco ha recentemente approvato la tanto contestata legge anti-LGBTQ+ per le scuole. Gli attivisti polacchi hanno definito “agghiacciante” simile legge, dalle pagine di PinkNews, perché andrà ad introdurre una politica di “controllo e paura” nelle scuole. La legge andrà a rafforzare il controllo dello Stato sulle scuole e sui contenuti educativi extracurriculari. Con questa nuova norma, il governo polacco punta ad eliminare i contenuti non conformi alle idee del governo ultraconservatore, soffermandosi soprattutto su quelli relativi all’educazione sessuale. Il ministro dell’Istruzione Przemysław Czarnek, autore della legge, ha ribadito come lo Stato debba essere in grado di bloccare tutto ciò che costituisce “una minaccia per la moralità dei bambini“. A detta del ministro questa legge è necessaria per “depoliticizzare” le scuole “politicizzate” del Paese. Il governo potrà ora assumere e licenziare i presidi, impedendo a gruppi esterni di operare nelle scuole. Gli insegnanti e i presidi dovranno ottenere l’approvazione dei piani didattici dai supervisori decisi dal Governo entro e non oltre due mesi prima dell’inizio delle lezioni. I sindacati e le ONG hanno già definito questa legge come pura e semplice “censura“. La pressione del governo sulla comunità LGBTQIA+ polacca ha rivelato anche un disagio che vede in aumento la tendenza al suicidio delle persone queer.
Nell’ultimo anno Giorgia Meloni ha più volte applaudito Jaroslaw Kaczynski, capo del partito di governo polacco, sottolineando con orgoglio come “aumenti il peso di Fratelli d’Italia nel mondo dei sovranisti”. “PiS è un pilastro fondamentale di ECR Party e siamo orgogliosi di lavorare fianco a fianco per costruire insieme l’Europa delle Patrie e delle identità“.
Negli ultimi anni l’UE ha più volte minacciato la Polonia e le sue omotransfobiche “Free LGBT Zone”, con qualche risultato.