Denunciato al Tribunale penale internazionale dell’Aja per crimini contro gli indios amazzonici e per gli oltre 600mila morti brasiliani causa Covid-19, da lui sempre sottostimato, Jair Bolsonaro è da giorni in tour in Italia, tra proteste di piazza e incredibili riconoscimenti. Ottenuta la cittadinanza onoraria da parte della giunta leghista di Anguillara Veneta da cui emigrò il bisnonno paterno, il presidente del Brasile ha fatto visita a Padova e Pistoia, con centinaia di contestatori ad attenderlo. In Toscana, invece, Bolsonaro ha trovato Matteo Salvini al cimitero di San Rocco, dove si trova un monumento votivo in onore ai Caduti brasiliani. Grandi assenti il sindaco di Forza Italia Alessandro Tomasi, il presidente della regione Toscana Eugenio Giani (PD) e il vescovo Fausto Tardelli.
Ad accoglierlo 200 contestatori e il leader leghista, che si è pubblicamente scusato con il presidente brasiliano per gli incidenti avvenuti a Padova, perché “onorare i defunti non dovrebbe suscitare polemiche. L’amicizia tra i nostri Popoli va oltre le distinzioni politiche”, ha precisato Salvini, apparso sorridente al cospetto del presidente più chiacchierato della storia del Brasile. Persino la diocesi di Padova ha espresso “forte imbarazzo” dinanzi alla cittadinanza onoraria data a Bolsonaro, “stretti tra il rispetto per la principale carica del caro paese brasiliano e le tante e forti voci di sofferenza che sempre più ci raggiungono, e non possiamo trascurare, gridate da amici, fratelli e sorelle“.
“La visita di Bolsonaro ad Anguillara Veneta è uno scempio, uno sfregio agli sforzi e alle vittime venete della pandemia“, ha attaccato Alessandro Zan, deputato padovano PD. “Bolsonaro, espressione del peggior razzismo, della peggiore omofobia, del peggior sessismo istituzionale, politicamente responsabile di oltre 600mila morti in Brasile, è stato accolto con tutti gli onori dall’amministrazione comunale a trazione leghista dopo il conferimento della cittadinanza onoraria. Ma quel che più mi lascia sbigottito, oltre alla scelta folle di una giunta che probabilmente vive in una realtà parallela, è il silenzio di Zaia e della Lega veneta: un tacito e sereno via libera alla visita di un criminale accusato di reati contro l’umanità dal suo stesso Senato.”
Estremista di destra, negli ultimi 3 anni Bolsonaro ha trascinato il Brasile in una gravissima crisi sanitaria, economica, etica, sociale e politica, dando il via alla deforestazione dell’Amazzonia. Orgogliosamente omotransfobico, misogino e razzista, è stato recentemente accusato da una commissione del Senato brasiliano di “crimini contro l’umanità” per come ha gestito la pandemia da Coronavirus, spesso e volentieri definita ‘inesistente’ al cospetto delle telecamere. “Basta affrontare il Covid-19 come se fossimo un Paese di fr*ci”, ha tuonato lo scorso novembre, dopo aver precisato che non usa mascherine perché “sono da fr*ci“. Precedentemente il presidente del Brasile ha attaccato l’OMS, perché a suo dire “incoraggia i bambini ad essere gay e a masturbarsi”, dopo aver apostrofato un giornalista nel corso di una conferenza stampa (“hai la faccia da gay“). Nel 2019 Bolsonaro ha fatto sapere alla Corte Suprema brasiliana che “l’omofobia non sarà mai reato”, per poi precisare che il Brasile non sarà mai il “paradiso del turismo gay“.
In passato Bolsonaro ha affermato che preferirebbe avere un figlio morto, piuttosto che gay, mentre in un’intervista con Playboy ha ammesso che “sarebbe incapace di amare un figlio omosessuale”. Per poi aggiungere: “Se una coppia gay venisse a vivere nel mio edificio, la mia proprietà perderebbe valore. Se camminano per mano, si baciano, perderebbe valore!”.
Nel 2018, dinanzi alla vittoria di Bolsonaro, Salvini festeggiò dall’Italia. Passati 3 anni, contraddistinti da una gestione devastante del Brasile, l’ha accolto a braccia aperte tra lo sconcerto generale.
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