È di ieri la notizia dell’ennesima aggressione omofoba di questa estate italiana, con un 33enne spedito all’ospedale e rapinato a Roma. Monica Cirinnà, senatrice e responsabile del Dipartimento Diritti del Partito democratico, ha chiesto a tutta la politica italiana di fare in fretta, approvando la legge contro l’omotransfobia e la misoginia da ieri in discussione in Parlamento.
“Ieri alla Camera, durante la discussione generale sulla legge contro misoginia e omolesbobitransfobia, abbiamo ascoltato esponenti dell’opposizione dire che l’Italia non è un paese omofobo, che ci sono altre priorità e che non esiste un’emergenza legata all’odio e alla violenza contro le persone LGBT+”, ha scritto sui social la senatrice Cirinnà.
Poche ore prima, un altro ragazzo era stato aggredito e malmenato nella periferia Roma, al grido di “brutto gay”. È l’ennesimo episodio di omolesbobitransfobia a Roma, una città che anche su questo tema è ormai allo sbando, segno di un tessuto sociale e culturale sfibrato, che avrebbe bisogno di essere “ricucito” da un’amministrazione davvero sensibile all’inclusione e al rispetto. Fino a quando dovremo continuare a sgranare questo interminabile elenco di dolore? Fino a quando dovremo replicare ai disonesti che minimizzano, e che dicono che i numeri sono bassi, come se drammi di questo tipo si potessero misurare in quantità? Finché anche una sola persona sarà oggetto di violenza per quel che è, o per chi ama, ci sarà bisogno di una legge: una legge che punisca i crimini d’odio e che al tempo stesso si occupi di prevenzione e sostegno delle vittime, per costruire una cultura del rispetto per la dignità di tutte e tutti. Proprio come fa la proposta Zan, che il Partito democratico sostiene e sosterrà con decisione, fino alla sua approvazione.
Una senatrice, già madrina delle unioni civili, sempre più possibile candidata del Partito Democratico a Sindaca di Roma.
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