in copertina foto di repertorio ndr
Il 2022 inizia all’insegna dell’omofobia. A farne le spesse una giovane coppia torinese che accoglie il nuovo anno con la macchina totalmente distrutta. Tergicristalli spezzati, sportellino del rifornimento rotto e poi, tra gli sfregi alla carrozzeria, sulla fiancata una scritta inequivocabile: “GAY”.
E’ successo a Torino. Il 31 dicembre A. rientra a casa dal compagno, pronti a celebrare l’inizio di un nuovo anno con una gita fuori porta. Lo spettacolo però nella più centrale e sicura delle zone torinesi non è dei migliori. Anche se turbati, i ragazzi hanno prontamente denunciato ai carabinieri che stanno indagando sull’accaduto. A denunciare per primo la notizia su Twitter è stato un amico della coppia, Andrea Carlo, giornalista per The Indipendent:
Un mio amico, che vive a Torino, è tornato a casa e ha trovato la macchina del fidanzato distrutta con “GAY” inciso sulla porta.
Ma ci rendiamo conto?? Sono esterrefatto.
— Andrea Carlo (@andcarlom) December 30, 2021
“E poi ci sentiamo dire che il Ddl Zan era inutile”, aggiunge Andrea Carlo. Non è un caso isolato. Ma la coppia, che per adesso preferisce restare nell’anonimato nelle rispetto delle indagini in corso, ha deciso di non abbassare gli occhi e denunciare alle autorità competenti.
L’omofobia entra così nel nuovo anno. Diffusa, capillare. Frutto di un clima che spinge a scaricare l’aggressività contro cittadini divenuti un facile bersaglio. Ogni occasione sembra buona. Merito del dibattito parlamentare che ci lasciamo alle spalle, quello sul ddl Zan che ha polarizzato sempre di più l’opinione pubblica e allentato le protezioni etiche. Resta così accesso anche nel nuovo anno una sorta di semaforo verde: «Aggredire o minacciare una coppia gay o una persona lgbt+, perché no?». La coppia oltre a rivolgersi alle forze dell’ordine è stata raggiunta da Possibile. Gianmarco Capogna portavoce nazionale di Possibile Lgbt+ ha così commentato a Gay.it: “L’ultimo episodio a danno di una coppia torinese è solo la plastica testimonianza di quanto siamo costretti a subire e a rischiare per la sola “colpa” di essere persone LGBTIQ+. Ai due ragazzi ho voluto subito scrivere per esprimere la solidarietà mia e di tutto Possibile mettendo a disposizione anche i nostri eletti nella città perché essere comunità significa anche, e soprattutto, essere uniti nel momento del bisogno. Ma questo non basta, quello che serve davvero è una legge capace di riconoscere a tutti noi tutele e garanzie perché ci troviamo di fronte ad un odio sistemico, radicato in una cultura di stampo etero-patriarcale. Siamo il Paese fanalino di coda tra i Paesi fondatori dell’UE in ambito di diritti LGBTIQ+ e questo è diventato intollerabile. “
Le speranze per una legge di contrasto all’odio omotransfobico sono scarse. Tuttavia il deputato del PD Alessandro Zan e la senatrice del M5s, Alessandra Maiorino, hanno promesso una ripartenza della discussione nel mese di aprile.
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