Home / News / Zan: “Ad aprile il DDL potrà tornare in Parlamento. Da febbraio agorà partecipative in tutta Italia”

Zan: “Ad aprile il DDL potrà tornare in Parlamento. Da febbraio agorà partecipative in tutta Italia”

Il deputato Pd rilancia sul disegno di legge l’omotransfobia. Ecco come

Manifestazione arco della pace
2 min. di lettura

A poco meno di un mese dal voto segreto ad opera di 154 senatori che ha sbarrato la strada al disegno di legge contro omotransfobia, misoginia e abilismo, Alessandro Zan è tornato a parlare del suo DDL in diretta Instagram con Simona Malpezzi, capogruppo del Partito Democratico in Senato. Stupendo.

Quando si parla di affossamento del DDL Zan si sta utilizzando un termine sbagliato“, ha precisato il deputato Pd. “Perché la cosiddetta tagliola non ha affossato la legge, l’ha fermata, bloccata per sei mesi. Se la legislatura continuerà fino al 2023, da aprile noi avremo circa un anno per tentare comunque di approvare una legge contro i crimini d’odio. È una strada difficile, ma non vogliamo dargliela vinta. Ad aprile ripartiremo con la stessa carica e voglia con la legge, tra commissione e parlamento“.

Di fatto, una notizia. Per Zan e Malpezzi si potrà tornare a parlare di legge contro l’omotransfobia tra poco più di 5 mesi. Prima di allora, però, i due parlamentari del Pd hanno lanciato ufficialmente l’idea di una partecipazione sociale a sostegno del DDL. “Un discorso partecipativo che coinvolga tutti voi“, ha precisato Zan. Dopo l’elezione del Capo dello Stato, che diverrà realtà a partire dal 19 gennaio 2022, il deputato ha annunciato una serie di iniziative dal basso per “costruire un percorso” che possa portare ad un “rilancio dell’iniziativa politica” per portare a casa il DDL Zan. Agorà partecipative, la prima delle quali prenderà forma il 4 dicembre insieme a Monica Cirinnà. Poi da febbraio ci saranno sei appuntamenti in diverse città italiane, dove “tutti voi potrete intervenire. In qualche modo creeremo un movimento dal basso che più forte sarà e più avrà un impatto sulle istituzioni e sul senato. Così quando ripartiremo con la battaglia avremo più forza, per provare a convincere una parte di quei senatori che hanno votato contro a cambiare orientamento”. “Abbiamo un anno a disposizione, dobbiamo provare a portare a casa il risultato“.

Ad affiancare queste ‘agorà’ potrebbe/dovrebbe partire una raccolta firme, come precedentemente ipotizzato da Enrico Letta, a mo’ di iniziativa popolare. Tempi strettissimi, Parlamento sull’orlo dello sciogliemento e Senato che ha già dato spettacolo di sè. Appare tutto molto complicato, per non dire impossibile e fantascientifico. Eppure mantenere alta l’attenzione sulla legge ancora incredibilmente mancante è doveroso. Anzi, drammaticamente necessario.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Alessandro Zan (@alessandro.zan)

© Riproduzione Riservata
Entra nel nostro canale Telegram Entra nel nostro canale Google

Resta aggiornato. Seguici su:

Facebook Follow Twitter Follow Instagram Follow

Lascia un commento

Per inviare un commento !