Sabato 10 ottobre, in Piazza della Scala a Milano dalle ore 15:00 alle ore 18:00, andrà in scena una manifestazione per dire basta all’omotransfobia e alla misoginia, perché violenza e discriminazione non sono un’opinione. Tra i promotori troviamo I Sentinelli di Milano, Arci Milano, Aned Milano, Amnesty International, Action Aid, All Out, Da Voce al Rispetto!, Agedo Milano, Poliedro, Renzo e Lucio, Acet, Mamme per la Pelle, Insieme senza Muri, Casa Comune, Rete iItaliana Antifascista, Razzismo Brutta Storia, Famiglie Arcobaleno Milano e Movimento Antirazzista Italiano.
Solo nel 2019, in Italia ci sono stati 134 casi di aggressione a persone lgbtqia+ (una ogni due giorni) e 94 femminicidi (uno ogni tre giorni). “Vogliamo una legge che protegga le nostre vite“, sottolineano gli organizzatori. “Che riconosca che i motivi omolesbotransfobici o misogini sono una aggravante agli omicidi, le aggressioni, le violenze fisiche e psicologiche, gli insulti, le persecuzioni e l’istigazione a commettere discriminazioni e violenze che mettono a rischio la libertà personale, la sicurezza e la dignità delle donne, delle persone LGBTQI+, e di qualsiasi essere umano che possa essere ritenuto parte di tali minoranze. Che aiuti in modo concreto le persone colpite da questo odio, tutelandole nella loro salute fisica e mentale e proteggendole da ulteriori attacchi introducendo sportelli di ascolto e le case di accoglienza“.
Una legge, attesa da 30 anni, “che non sia figlia di compromessi al ribasso: che tuteli l’identità di genere e l’autodeterminazione delle persone, e che condanni in modo concreto ed efficace anche la violenza verbale e l’istigazione alla violenza. Adesso, con la proposta di legge a prima firma dell’onorevole Zan contro l’omolesbobitransfobia e la misoginia, si apre una possibilità, che non possiamo e non vogliamo sprecare“.
“Il momento è ORA“, tuonano gli organizzatori, con il DDL Zan che dovrebbe tornare alla Camera proprio nel mese di ottobre, pochi giorni dopo questa piazza milanese. “Le nostre vite non aspettano. In tante e tanti per quasi 30 anni abbiamo pagato il prezzo dei ritardi della politica Italiana, troppo timida quando non diretta responsabile della diffusione di posizioni discriminatorie e violente nei confronti delle minoranze. E continuiamo a pagarlo. Anche questa volta il dibattito in parlamento ha già assunto forme grottesche: chi si oppone alla legge vuole far passare per libertà di espressione comportamenti violenti o l’istigazione a comportamenti violenti contro le persone lgbtqi+. Ma Violenza e discriminazione non sono un’opinione. Se questi discorsi si faranno strada, l’Italia sarà un paese sempre più omofobo e la violenza fisica e verbale verso le minoranze sarà sempre più sdoganata“. “ORA BASTA. Noi vogliamo essere e costruire un Paese diverso, capace di reagire, di essere presente e solidale, attento ai diritti di tutte e di tutti con cui vogliamo ritrovarci di nuovo in piazza. Prendendoci insieme la responsabilità di una piazza sicura, con l’orgoglio con cui rivendichiamo rispetto e sicurezza, per chiedere l’approvazione di buona legge contro l’omolesbobitransfobia e la misoginia, senza mediazioni al ribasso e senza sconti di nessun tipo. Abbiamo diritto a una buona legge, che non solo punisca la violenza ma fornisca anche supporto e protezione alle vittime e si occupi di prevenzione“.
Ieri il presidente della Camera Fico ha rimarcato l’urgenza di una legge, così come Alessandro Zan e Monica Cirinnà, senatrice Pd che ha ribadito come “non possiamo voltarci dall’altra parte. È tempo di responsabilità, è tempo di approvare la legge senza timidezze, con coraggio. Per questo, auspico una rapida calendarizzazione già nella prossima Conferenza dei capigruppo“.
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