4 mesi dopo il primo intervento, all’epoca coinciso con la Giornata Mondiale contro l’Omotransfobia, il presidente della Camera Roberto Fico è tornato a chiedere al parlamento l’approvazione del DDL Zan, commentando un articolo apparso su LaRepubblica legato a Manuel Croce, 40enne di Palermo cacciato di casa dalla madre perché omosessuale. Manuel vive ora in un centro di accoglienza nel quartiere di Ballarò.
“La storia di Manuel Croce ci ricorda che ci sono ancora dei passi da fare per una società che rispetti il modo in cui ciascuna persona si identifica, che non prescriva ruoli e non giudichi scelte“, ha scritto sui social il presidente Fico, deputato 5 Stelle. “Le istituzioni devono impegnarsi in tal senso, così come ognuno di noi deve farlo nel suo quotidiano. Ed è per questo che raccolgo l’appello che Manuel mi ha rivolto: una legge contro l’omofobia è uno strumento normativo di cui abbiamo bisogno“.
Immediato il ringraziamento di Alessandro Zan, deputato Pd nonché relatore della legge: “Ora diamo immediatamente seguito a questo impegno delle istituzioni e approviamo la legge alla Camera in ottobre e poi rapidamente in Senato“.
“Sono tanti, troppi i miei amici che non riescono a dire che sono gay, hanno paura“, aveva raccontato Manuel a LaRepubblica, appellandosi proprio a Roberto Fico per una rapida approvazione del DDL.
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