Una pioggia di insulti, di minacce, un fiume di parole indecenti che nulla hanno a che vedere con la ‘libertà di opinione’. I Papà per Scelta Carlo e Christian, genitori di due bellissimi gemelli che due settimane fa avevano replicato all’ennesimo gratuito attacco di Matteo Salvini alle famiglie arcobaleno, sono stati ancora una volta inondati dall’odio social.
La loro lettera al leader della Lega era finita in gruppi e pagine affollate di persone che trascorrono le proprie giornate a vomitare odio. Quel che ne è uscito fuori è un campionario dell’orrore omofobo, con offese aberranti.
“Siete due merd*”, “Fate veramente schifo”, “pena di morte”, “i ricch*ni come voi sono la rovina del mondo, voi fr*ci estinguerete la riproduzione”, “siete due coglioni esibizionisti”, “pagliacci del cazzo”, “pederasti”, “meglio una macina al collo che scandalizzare uno di questi piccoli”, “obbrobrio di pseudo famiglia”, “dissociati, malati”, e ancora, ancora, ancora, come denunciato su IG da Carlo e Christian.
Continuano a chiamarci dissociati malati, coglioni, merde, pederasti. Definiscono la nostra famiglia come un esperimento nazista e un abominio contronatura. Ci preferirebbero con una macina al collo piuttosto che accanto ai nostri figli, auspicando la pena di morte ai politici che vorrebbero tutelare le famiglie omogenitoriali. Per chi ancora avesse dei dubbi su questa legge, la risposta la trovate nei commenti di queste persone che si sentono legittimate ad usare le lettere come fossero proiettili per insultare. Succede ancora troppo spesso di essere oggetto di messaggi discriminatori che incitano all’odio. Brucia ancora una volta, come sempre. Ma non ci si può abituare a ricevere decine di messaggi diffamatori che hanno la sola intenzione di offendere e mortificare.
Le parole usate come arma di distruzione di massa non possono e non devono più rimanere impunite. Ribadisco l’importanza di un segnale forte e chiaro da parte delle Istituzioni che punisca questi episodi, mettendo a tacere le urla di quei bulletti che credono di poterla fare franca solo perché dietro uno schermo.
Ed è qui che il DDL Zan, in arrivo alla Camera a fine luglio, si fa possibile ed efficace strumento contro questi buffoni, violenti, ignoranti e omotransfobici che pensano di poter incitare all’odio e alla violenza solo e soltanto perchè nascosti dietro lo schermo di un computer.
“Il sacrosanto diritto di esprimere la propria opinione deve essere garantito solo a patto che si riconosca il dovere di prendersi le proprie responsabilità“, rimarcano giustamente Carlo e Christian. “E questa legge, oltre che un atto di civiltà necessario, va proprio in questa direzione. Perché esiste un confine tra esprimere la propria opinione e offendere, che si chiama rispetto. E calpestarlo, non può non avere delle conseguenze“.
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