Si chiama Charlie Graham, e nell’arco degli ultimi anni è stata aggredita già cinque volte, in Galles, solo perché è una ragazza lesbica. Ma questa ultima aggressione, forse, è quella più brutale. Non ha risposto a tono a un’offesa, non ha iniziato una lite, non ha nemmeno baciato un’altra ragazza, come se quest’ultimo gesto legittimi qualcuno ad aggredire una persona. Stava semplicemente camminando, quando ha sentito un colpo arrivarle da dietro la testa. Era stato un pugno.
Il colpo è stato talmente forte che Charlie è caduta, sbattendo contro l’asfalto il viso e le gambe. In poco tempo, ha sentito il sangue inondarle il volto, e quando ha cercato di rialzarsi, i due ragazzi l’hanno spinta giù di nuovo, facendola sbattere nuovamente contro il terreno. Piena di lividi e sanguinante, i due ragazzi se ne sono andati, lasciando la ragazza lesbica lì a terra, per paura che arrivasse la Polizia e magari orgogliosi di aver aggredito una persona indifesa, alle spalle per di più.
Sono stata colpita da dietro da un pugno alla parte posteriore della mia testa, poi ho colpito il terreno, ferendo le gambe e il viso. Ho provato a rialzarmi, ma mi hanno respinto a terra e i due ragazzi sono scappati. Sono stato lasciato sanguinante e spaventato.
Charlie, dopo l’aggressione, ha deciso di pubblicare alcune foto nel suo profilo Facebook, in modo da mostrare cosa porta l’omofobia. Nelle immagini, la ragazza lesbica mostra le ferite alle gambe e il viso sanguinante, altre mostrano invece mentre viene medicata dalla madre.
Il panico nell’uscire di casa di questa ragazza lesbica
Charlie Graham ora ha paura di uscire di casa. Se è da sola, le prende immediatamente un attacco di panico e deve rientrare. L’unico posto in cui si sente davvero al sicuro è la sua abitazione, dove comunque ha paura che qualcuno possa entrare, dopo averla seguita, e aggredirla per l’ennesima volta.
Gli attacchi di panico, di ansia e la perdita di fiducia in sé stessa sono il risultato delle esperienze che Charlie ha dovuto affrontare, come ragazza lesbica. Oltre a quest’ultima aggressione, la 20enne è stata insultata, prima di essere picchiata. Un’altra volta, è tornata a casa con un occhio nero. In un’altra occasione ancora, è dovuta andare in ospedale per farsi mettere dei punti a una ferita vicino all’occhio.
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mi sento una merda per il comportamento dei miei simili e non è giusto... negli anni 2000 vedere e leggere ancora di queste cose,il sesso e il suo orientamento non possono e non devono essere motivo di discriminazione, io sono etereo ma ho moltissimi amici e amiche omosessuali e devo dire che non mi disturba niente di cio che è amore, un bacio? una carezza?.... no non ci siamo, e lotterò sempre a favore dell'amore di qualsiasi genere esso sia ( naturalmente no ai pedofili)... coraggio ragazzi fatevi valere chi sta al vostro fianco cè e ci sarà sempre