Mancano meno di due mesi al primo storico mondiale di calcio invernale, che prenderà via il 20 novembre in Qatar, con l’Italia grande assente per la 2a volta di fila. Da mesi l’omotransfobia qatariota è al centro del dibattito sportivo e politico, perché i tifosi dichiaratamente LGBTQ hanno il terrore di essere perseguitati in un Paese in cui l’omosessualità è ancora oggi illegale, con pene che vanno dai 7 anni di carcere alla morte, secondo la legge della Sharia.
Ebbene Dario Minden, tifoso di calcio, si è pubblicamente rivolto all’ambasciatore del Qatar, Abdulla bin Mohammed bin Saud Al Thani, ospite di un congresso di Francoforte, chiedendo lui di depenalizzare l’omosessualità prima del via al mondiale.
“Sono un uomo e amo gli uomini”, ha detto Dario. “Ed io, ti prego di non restare di sasso, faccio sesso con altri uomini. Ed è normale. Quindi, per favore, abituati a tutto questo o stai fuori dal calcio. Perché la regola più importante nel calcio è che il calcio è per tutti. Non importa se sei lesbica, se sei gay. È per tutti. Per i ragazzi. Per le ragazze. E per tutti quelli che stanno nel mezzo”.
Minden ha poi chiesto ad Al Thani di “abolire la pena di morte” e “tutte le sanzioni riguardanti l’orientamento sessuale e l’identità di genere”. E ha aggiunto: “La regola che il calcio è per tutti è importantissima. Non possiamo permettervi di romperlo, non importa quanto siate ricchi. Siete più che benvenuti ad unirvi alla comunità calcistica internazionale e anche, ovviamente, ad ospitare un grande torneo“.
Ad Al Thani è stata data la possibilità di rispondere, ma non è chiaro cosa e come abbia risposto. Questo perché solo i 90 minuti di apertura del congresso sono stati mostrati al pubblico e nessun giornalista è stato autorizzato a partecipare all’evento. Il portavoce della Federazione Steffan Simon ha precisato che non è stata una decisione dell’organizzazione tenere la maggior parte del congresso “al chiuso”. Letteralmente.
Prima che Minden prendesse parola, Al Thani si era lamentato del fatto che la questione dei diritti umani stesse distogliendo l’attenzione dalla Coppa del Mondo. “Ci preoccupiamo tutti dei diritti umani. Ma mi sarei divertito di più se avessi visto un po’ di attenzione non solo su un solo argomento, ma anche sul divertimento del calcio e sull’effetto del calcio sulle persone di tutto il mondo. Ok, non siamo perfetti. Non stiamo affermando di essere perfetti, ma stiamo scrivendo una pagina di storia”.
Nei mesi scorsi anche l’ex stella della Germania Oliver Bierhoff ha duramente criticato la scelta di tenere i mondiali in Qatar, mentre due calciatori dichiaratamente gay come Josh Cavallo e Collin Martin si sono detti preoccupati di un’eventuale convocazione in nazionale.
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