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Collin Martin sogna il mondiale di calcio: “Sono gay, sarei al sicuro se giocassi in Qatar?”

I mondiali del Qatar si avvicinano e l’allarme omotransfobia continua ad alimentare timori. Anche tra i calciatori.

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Collin Martin sogna il mondiale di calcio: "Sono gay, sarei al sicuro se giocassi in Qatar?" - Collin Martin - Gay.it
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Non solo Josh Cavallo, che sogna di partecipare ai mondiali di calcio con la sua Australia. In Qatar, il prossimo novembre, potrebbe andarci anche Collin Martin, 27enne centrocampista statunitense del San Diego Loyal, dal 2018 dichiaratamente gay.

Martin, che 10 anni fa ha giocato con la nazionale USA under 20, sogna di poter tornare ad insossare la maglia degli Stati Uniti d’America all’imminente mondiale, segnato dall’omotransfobia di Stato del Paese ospitante. “Se venissi convocato, andrei sicuramente a giocare la Coppa del Mondo”, ha confessato Collin al The Sun. “Ovviamente, è un’ipotesi estrema, ma sarebbe un onore. Penso che cercherei di onorare la comunità in un certo modo – la comunità gay – e lo farei con rispetto. Mi assicurerei che si sappia che un giocatore gay sta partecipando ai Mondiali, che non ci siano problemi e che ho bisogno di essere rispettato”.

Matin ha giustamente sottolineato come il Qatar sia un Paese fortemente arretrato sul fronte dei diritti, non solo LGBTQ+. “Penso che non sia solo la comunità gay a preoccuparsi che il Paese ospitante possa creare problemi, e penso che ci siano stati un sacco di problemi diversi venuti a galla da quando gli hanno assegnato la coppa del mondo. Ci sono questioni sui diritti umani a più livelli e sui diritti delle donne e su come il Paese veda e accetti le donne”.

Anche Collin, esattamente come Josh Cavallo, ha espresso preoccupazione per la propria sicurezza personale, nel caso in cui dovesse finire tra i convocati della nazionale USA. “Ovviamente, nel mio caso, c’è qualche preoccupazione per la sicurezza. Mi sarebbe permesso di giocare? Sarei accettato? Che tipo di insulti finirei per ricevere dai tifosi negli stadi? Penso che ci sia sicuramente del lavoro da fare, c’è qualche preoccupazione, ma se le persone non possono andare negli stadi e sentirsi liberi, questo è un problema”. “L’obiettivo dovrebbe essere quello di sostenere il proprio Paese, divertirsi e godersi il gioco del calcio. È uno sport per tutti ed è qualcosa che dovrebbe essere apprezzato da tutti“.

In Qatar è esplosa mesi fa una polemica relativa ad alcuni hotel promossi dalla FIFA che hanno negato stanze a coppie LGBTQ, mentre il presidente Asser Al-Khater ha avvertito tifosi e calciatori, vietando  “manifestazioni d’affetto gay” e bandiere rainbow sugli spalti.  I mondiali di calcio del Qatar, che la nazionale italiana vedrà da casa non essendosi qualificata, saranno i primi della storia a tenersi in inverno. Calcio d’inizio il 21 novembre, con chiusura il 18 dicembre 2022.

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