Dicembre 2018: “Sembra che l’omosessualità sia una moda”
Papa Bergoglio si è detto ‘preoccupato’ per l’omosessualità all’interno del clero e nella vita consacrata, definendola una questione ‘molto seria‘
“Per questo motivo, la Chiesa raccomanda che le persone con questa tendenza radicata non siano accettate nel ministero o nella vita consacrata. Il ministero o la vita consacrata non sono il loro posto”. “L’omosessualità non è solo un’espressione di affetto”. “I sacerdoti, i religiosi e le donne omosessuali devono essere esortati a vivere pienamente il celibato e, soprattutto, ad essere squisitamente responsabili, cercando di non scandalizzare, vivendo una doppia vita, né le loro comunità né il santo popolo fedele di Dio”. “È meglio che lasciano il ministero o la loro vita consacrata piuttosto che vivere una doppia vita”.
Non contento, il Papa ha addirittura parlato di ‘moda’, nel definire l’omosessualità, facendo nuovamente tornare la Chiesa cattolica nel pieno Medioevo.
“Quella dell’omosessualità è una questione molto seria, che occorre discernere adeguatamente fin dall’inizio con i candidati, se è il caso. Dobbiamo essere esigenti. Nelle nostre società sembra addirittura che l’omosessualità sia di moda e questa mentalità, in qualche modo, influisce anche sulla vita della Chiesa. Ho avuto da me un vescovo abbastanza scandalizzato, che mi ha raccontato di essersi reso conto che nella sua diocesi, una diocesi molto grande, vi erano vari sacerdoti omosessuali, e che aveva dovuto affrontare tutto questo, intervenendo, prima di tutto, sulla formazione, per formare un altro clero diverso. È una realtà che non possiamo negare. Neanche nella vita consacrata sono mancati dei casi. Un religioso mi raccontava che, mentre era in visita canonica a una delle province della sua congregazione, era rimasto sorpreso. Vedeva che bravi giovani studenti e anche alcuni religiosi già professi erano gay“.