Aprile 2019 – “mai cacciare un figlio gay da casa, frainteso quando dissi di mandarli dallo psichiatra”
Il pontefice spagnolo ha voluto precisare cosa intendesse nell’agosto scorso, quando tornando dall’Irlanda, in volo con la stampa, disse: “Bambini gay? Ci sono tante cose da fare con la psichiatria”.
Le polemiche furono furenti, tanto da costringere il Papa ad un chiarimento, con 8 mesi di ritardo: “Feci un distinguo. Un’altra cosa è quando la persona è molto giovane, molto piccola e inizia a mostrare strani sintomi e lì è conveniente andare … e dissi ‘psichiatra’. In quel momento ti esce una parola che viene fuori parlando una lingua che non è la tua. Io intentevo andare da un professionista, che più o meno vede quali sono le cause di tale atteggiamento prima della diagnosi”. “I media scrissero semplicemente che il Papa inviava gli omosessuali dallo psichiatra, senza riportare l’altra mia osservazione. E questo è male. Parlavo di un ragazzo che sta sviluppando la sua personalità, con i papà che iniziano a vedere cose strane. Andate a consultare un professionista e lì vedrete di cosa si tratta, potrebbe essere che non quel ragazzo non sia omosessuale, e che tale atteggiamento sia dovuto a qualcos’altro“.
Parole tutt’altro che chiare, e sempre molto discutibili e criticabili, con Bergoglio che ha poi affrontato il tema ‘Famiglie Arcobaleno’, quanto mai attuale a pochi giorni dal congresso di Verona.
Tutti hanno il diritto di avere un padre e una madre, di avere una casa. E un padre e una madre hanno il diritto di avere un figlio, venga come venga il bambino. Se c’è un caso di omosessualità, capisco che la famiglia provi dolore, per la cultura attuale. Ma il dialogo è tutto, tu papà e mamma, tu figlia o figlio, non lasci mai fuori di casa una persona perché ha una tendenza omosessuale. Le tendenze non sono peccato. Se hai la tendenza alla rabbia, non è un peccato. Ora, se sei arrabbiato e ferisci le persone, il peccato è lì.