Greg Louganis
62enne leggenda del nuoto, considerato tra i più grandi tuffatori di tutti i tempi, in grado di vincere quattro ori olimpici e cinque titoli mondiali dal 1976 al 1988, Greg Louganis dichiarò pubblicamente la sua omosessualità nel 1994, per poi rivelare di essere sieropositivo nel 1995, con l’autobiografia “Breaking The Surface” che rimase in cima alla lista dei bestseller del New York Times per cinque settimane. Greg confessò di saperlo da tempo, sin da prima delle Olimpiadi di Seul, causando non poche polemiche, perché Louganis fu accusato di essersi fatto medicare la ferita sanguinante nel 1988 senza avvertire nessuno sul pericolo di contagio.
Un’adolescenza complicata quella vissuta da Greg, tra violenza, stupri, dislessia, depressione, alcolismo, omofobia e omosessualità repressa, fino alla scoperta dell’hiv, che negli anni ’80 il più delle volte suonava come sentenza di morte. Louganis ne ha parlato apertamente nella sua autobiografia, Out of the Water. “Ero un morto che cammina, uno destinato al cimitero. Nell’88, sei mesi prima dei Giochi di Seul mi dissero che ero sieropositivo, non si sapeva ancora molto sul contagio dell’Aids. Però tutti morivano. Vivevo nel terrore, ero omosessuale, ma lo nascondevo. Pagavo cash tutte le medicine, non volevo risultassero sulla mia assicurazione, qualcuno lo avrebbe spifferato alla stampa. Avevo paura di perdere contratti, sponsor, e mi facevo umiliare nelle relazioni sentimentali. Ero bravo a tuffarmi, per il resto mi facevo male ovunque, un disastro. L’annuncio di Magic Johnson sarebbe arrivato nel ’91. Io mi rivelai nel ’95, non sono stato un eroe nemmeno in quello, il partner di allora mi ricattava, voleva soldi”.
Da allora, Greg è diventato fiero attivista LGBTQ+ e testimone della lotta all’Aids.