Enorma Jean

Enorma Jean, nome d’arte di Davide Gatto, è una drag queen italiana nota per la sua partecipazione alla prima edizione italiana di “Drag Race Italia“. Nata nel contesto vivace e stilisticamente ricco di Milano, Enorma Jean porta nel mondo drag un’essenza unica, ispirata dall’eleganza e dalla raffinatezza, ma anche dalla storia e dalla cultura della sua città. Premi su “leggi tutto” per scoprire di più sulla carriera, sullo stile drag e sulla vita personale di Enorma Jean. 

Stile drag di Enorma Jean

Enorma Jean non si preoccupa di conformarsi agli standard di bellezza o simpatia tipici del mondo drag. La sua essenza come sciura milanese un po’ snob emerge forte e chiara, definendo il suo stile unico. “Non è certo l’abito che fa di me una drag queen. Piuttosto il mio essere un’artista che vuole portare in scena un racconto“, afferma Enorma.

La sua ispirazione artistica attinge profondamente dalle radici milanesi, in particolare dal periodo della “Milano da Bere“, e da figure femminili iconiche note per la loro forza e complessità. Tra le sue muse si annoverano Milly Mignone, Anna Magnani, Gabriella Ferri, Loredana Bertè, Marta Marzotto, Grace Kelly, Margherita Hack e Rita Levi Montalcini. Queste donne sono state scelte per la loro capacità di vivere intensamente, per i loro momenti di splendore e fragilità. Rappresentano per Enorma un modello di forza e complessità che la drag queen vuole emulare nel suo stile e nelle sue esibizioni.

Tra le ispirazioni di Enorma nel mondo drag americano ci sono Bianca del Rio e Raja.

Carriera di Enorma Jean

Prima di diventare una delle drag queen più influenti di Milano, Davide ha affinato le sue competenze come designer di accessori, lavorando per marchi di prestigio come Zara, Pollini, Versace, e Ferré. Questo background nel design ha fornito una solida base per la sua trasformazione in Enorma Jean, influenzando profondamente il suo approccio estetico e la sua visione artistica.

La sua partecipazione a “Drag Race Italia” ha segnato un punto di svolta nella sua carriera drag, esponendo il suo talento a un pubblico più ampio e dimostrando la sua capacità di mescolare arte, teatro e moda in un unico, affascinante personaggio. L’esperienza di Enorma Jean in questo show non è stata solo una piattaforma per mostrare il suo talento, ma anche un’opportunità per esplorare nuove sfaccettature del suo personaggio e della sua arte.

Nel suo percorso artistico, Enorma Jean si è distinta non solo per le sue abilità performative ma anche per la sua capacità di creare costumi e look straordinari, spesso realizzati da lei stessa.

Dopo la partecipazione al programma, Enorma ha realizzato la canzone “Oops!”, creata in collaborazione con i producer Protopapa e Amerigo Prato.

“Oops!” nasce dalle vicende a cui abbiamo assistito nelle terza e quarta puntata di Drag Race Italia. “Osannata, nominata, provocata, celebrata, eliminata, vendetta” è un mantra che si ripete lungo tutta la canzone, una sorta di seduta spiritica in cui vengono evocati i fantasmi emersi durante le riprese del programma.

Vita personale di Enorma Jean

La sieropositività di Davide Gatto, un aspetto significativo della sua vita, è stata condivisa con coraggio e apertura durante la partecipazione come Enorma Jean a “Drag Race Italia”, un potente messaggio di sensibilizzazione e rottura degli stigma.

Sono sieropositivo. L’ho scoperto nel 2008, in un periodo in cui c’era la terapia e quindi non sarò mai grato abbastanza alla scienza. Perché io ora dovrei essere morto o stare malissimo, invece ho carica virale zero, tutti i parametri giusti e sono una persona sanissima“. 

Questa rivelazione non è stata solo un atto di coraggio ma anche un contributo importante alla conversazione pubblica sulla sieropositività, nonché un suo personale impegno a vivere con autenticità.

Il suo rapporto con il marito Oliver è un altro aspetto fondamentale della sua vita. A FanPage lo ha descritto come:  “Un modello biondo con gli occhi azzurri, alto più di un metro e novanta. Mia nonna, morta lo scorso anno a 94 anni, era analfabeta ma lo amava. Lei che non sapeva nemmeno dove fosse la Nuova Zelanda, lo chiamava “l’americano”. 

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