Se i vescovi della CEI hanno ‘scomunicato’ il DDL Zan ancor prima che venisse presentato in Commissione alla Camera, facendo immediatamente capire l’inadeguatezza di simili critiche, e i cattoestremisti di Pro Vita hanno gridato alla legge ‘fascista’ e ‘liberticida’, chiamando in piazza il popolo del Family Day, Avvenire, quotidiano proprio della Conferenza Episcopale Italiana, ha dovuto ammettere ciò che il deputato Zan va dicendo da settimane. Ovvero che “appare fuoriposto il grido d’allarme di coloro che vedono in questo testo solo un bavaglio insormontabile alla libertà d’espressione, tanto che – si dice – se venisse approvato in questi termini sarebbe addirittura impossibile leggere la Genesi (“Maschio e femmina li creò”) e alcuni brani di san Paolo. Non sarà così, naturalmente“.
Esatto. Non sarà così. Dinanzi al testo base, finalmente depositato in commissione, la piramide di apocalittiche assurdità è presto crollata. E non è tutto. Luciano Moia, nella giornata di mercoledì, aveva anche sottolineato con un lungo editoriale l’assurdità di «bollare subito come propaganda LGBT a senso unico» quelle parti del DDL legate alla prevenzione, vedi la “Giornata nazionale contro l’omofobia” e la “strategia nazionale contro la violenza di genere”.
Il quotidiano dei vescovi, dopo l’assurdo attacco preventivo della CEI, parrebbe quindi aver preso posizione, cercando di stemperare i toni nei confronti del DDL che arriverà in aula alla Camera il 27 luglio prossimo. Ma da Pro Vita e Famiglia proseguono con i loro ossessivi attacchi, tanto dall’aver confermato le piazze di protesta con la campagna #restiamoliberi.
Varie piazze in varie città che prenderanno forma dal 5 luglio, a Bari, al 16 luglio, a Roma in piazza Montecitorio. Nel mezzo Milano l’11 luglio in P.zza San Carlo al Corso, Pescara il 12, Firenze il 14. Non contenti, via anche ad una raccolta firme “contro la legge bavaglio” che ha raccolto quasi 60.000 sottoscrizioni. Peccato che non esista nessun bagaglio, come ribadito persino dall’Avvenire.
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In Italia, ma il discorso con le dovute differenze vale anche per altri paesi, c'è una vera e propria guerra tra 2 componenti del cristianesimo. Le affermazioni sul papa Francesco come anticristo e cose di questo tipo ci dovrebbero far capire che la partita è infuocata ed è pure "storica", anche per chi è ateo. Ritrovarsi con la vittoria dei cattofascisti è certamente peggio che avere dei cattolici più o meno ostili al matrimonio egualitario etc, ma cmq più "moderni" dei primi.