L’aveva promesso, il relatore Alessandro Zan, e la calendarizzazione è finalmente diventata ufficiale. La legge contro l’omotransfobia e la misoginia approderà in aula, alla Camera dei Deputati, il 27 luglio prossimo. A deciderlo la Conferenza dei Capigruppo. L’annuncio è arrivato direttamente dal deputato Pd.
Questo dimostra che c’è la volontà del parlamento di portare avanti e di approvare il prima possibile una legge che il Paese aspetta da molti anni, troppi anni. Dobbiamo fermare questa spirale di violenza, dobbiamo impedire che delle persone solo per ciò che sono o per chi amano, per il loro orientamento sessuale, per la loro identità di genere, siano oggetto di violenza, di bullismo, di discriminazione. Ecco perché questa è una bella notizia.
Il 27 luglio si partirà con la discussione generale e presumibilmente per i primi di agosto si andrà incontro ad un’approvazione, per poi sbarcare al Senato, dove la battaglia sarà aspra e complessa visti i numeri esigui della maggioranza giallo-rossa. “Avanti così, finalmente un parlamento che si occupa dei diritti delle persone, soprattutto delle persone più fragili che hanno bisogno di maggiore tutela“, ha concluso Zan, a 48 ore dalla presentazione ufficiale del testo base in Commissione.
48 ore di indegne polemiche forzatamente alimentate dai cattoestremisti d’Italia, presenti sia all’interno che all’esterno del Parlamento, con prese di posizione il più delle volte volutamente gratuite e infondate. D’altronde il DDL parla chiaro, avendo escluso il ‘reato di propaganda’ dal proprio testo, ma gli estremisti del Bel Paese gridano ‘Al Lupo Al Lupo’, nella speranza di sviare il dibattito dai reali contenuti della Legge, semplicemente necessaria ed equilibrata.
Monica Cirinnà, responsabile del Dipartimento Diritti del Partito democratico, ha così commentato la calendarizzazione alla Camera: “è una notizia molto positiva, il segnale che c’è una forte volontà politica della maggioranza di arrivare presto al risultato. L’Italia attende da 25 anni una legge che tuteli le persone LGBT+ da discriminazione, odio e violenza. E il fatto che il campo di azione si sia allargato anche al contrasto della misoginia è un fatto importante e significativo. Andiamo avanti con determinazione, approviamo un buon testo per la pari dignità di tutte e tutti”.