Emergono dettagli sulle azioni legali intraprese da Imane Khelif, di cui avevamo dato notizia qualche giorno fa, con le dure affermazioni della pugile: “La mia dignità e il mio onore sono al di sopra di tutto”.
La campionessa algerina di boxe, che ha vinto tra le polemiche la medaglia d’oro nella categoria 66 kg alle Olimpiadi di Parigi 2024, ha presentato una denuncia per cyberbullismo presso la Procura di Parigi, citando tra gli altri Elon Musk, proprietario di Tesla, Space X e del social X (precedentemente Twitter), e J.K. Rowling, autrice della saga di Harry Potter, già ampiamente qualificata come orgogliosa transfobica. Musk e Rowling sono accusati di aver alimentato una campagna di molestie e insulti contro Khelif, con commenti transfobici e sessisti sui social media. In particolare, Rowling ha accusato Khelif di essere “un uomo che picchia una donna“, mentre Musk ha sostenuto che “gli uomini non appartengono agli sport femminili“.
L’avvocato di Khelif, Nabil Boudi, secondo quanto riportato da Variety, ha presentato una denuncia per cyberbullismo presso il Centro Nazionale per la Lotta contro l’Odio Online della Procura di Parigi. Nell’atto sono incluse accuse di molestie informatiche, incitazione pubblica alla discriminazione e insulti pubblici legati al genere e all’origine della campionessa algerina. L’indagine penale si concentrerà non solo su celebrità come Musk e Rowling, ma anche su altri personaggi di rilievo. Le accuse potrebbero giungere fino a Donald Trump e Matteo Salvini.
Il cammino di Khelif verso l’oro olimpico è stato bersagliato da una serie di attacchi e polemiche riguardanti la sua identità di genere: insulti e odio riversate attraverso i media, soprattutto dopo l’incontro con Angela Carini. Proprio alla pugile italiana Carini, che era stata fomentata dalla federazione russa IBA e si era ritirata dopo 45 secondi di gara in polemica con la fake news diffusa dai russi e riverberata anche da Salvini, la premier italiana Giorgia Meloni aveva detto “dal mio punto di vista non era una gara pari“. Una frase che ha causato una valanga di proteste social in chiave anti-italiana da parte dei cittadini algerini.
La posizione dell’Italia sulla vicenda Khelif ha creato imbarazzo anche nelle relazioni con il Comitato Olimpico Internazionale, con il quale si sono aperti attriti di complicata gestione. Mentre Khelif ha ricevuto supporto dal suo paese, l’Algeria, dove è stata accolta trionfalmente, al suo ritorno dopo i Giochi. Successivamente, l’Algeria si è trovata a confrontarsi con la Russia, tradizionale alleato, durante un dibattito al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite proprio sulla vicenda Khelif. Mentre la federazione russa IBA, che aveva vietato a Imane di partecipare a un precedente torneo mondiale (al di fuori del circuito del Comitato Olimpico), ha fatto sapere che proprio la federazione italiana si era mossa prima dei giochi olimpici parigini per avere informazioni su Imane Khelif ed ottenere le analisi genetiche che dimostrerebbero la non idoneità dell’atleta a partecipare ai Giochi. Documenti che non sono mai esistit, ma che Musk, Rowling, Trump, Salvini, Meloni e tutta l’internazionale di ultra-destra illiberale hanno sbandierato per pura propaganda ideologica, riversando odio globale verso un’unica persona. Che oggi ha deciso di portarli in tribunale.
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