A detta di Alberto Barbera, direttore di Venezia 81, Daniel Craig si è concesso la prova d’attore della vita, in Queer di Luca Guadagnino. L’indimenticato 007 si è concesso anima e corpo al regista di Chiamami col tuo nome, regalandosi scene di sesso con Drew Starkey e Omar Apollo.
Nel corso della conferenza stampa veneziana una giornalista ha chiesto a Craig se mai vedremo un James Bond omosessuale al cinema. E qui Guadagnino si è fatto serio, prendendo la parola.
“Ragazzi, facciamo gli adulti per un secondo”, ha precisato il regista tra gli applausi dei presenti. “Non c’è modo di aggirare il fatto che nessuno saprebbe mai quali siano i reali desideri di James Bond!”. D’altronde 007, è bene ricordarlo, è un personaggio immaginario ideato da Ian Fleming oltre 70 anni fa.
“Detto questo… La cosa importante è che compia le sue missioni!”, ha concluso Guadagnino, che a questo punto si è sciolto in un sorriso e ha accarezzato un divertito Craig dicendogli, “caro, ti adoro“.
Luca Guadagnino show in conferenza stampa💥#Queer pic.twitter.com/yB0hox9B6F
— ApocaFede (@DrApocalypse) September 3, 2024
Da anni si parla di un potenziale James Bond LGBTQIA+, tra rumor, smentite, toto-nomi e quant’altro, mentre il successore di Craig non è stato ancora annunciato.
In Queer, tratto dall’omonimo romanzo cult di William S. Burroughs, Daniel interpreta William Lee, un americano sulla soglia dei quaranta espatriato a Città del Messico. Passa le sue giornate quasi del tutto da solo, se si escludono le poche relazioni con gli altri membri della piccola comunità americana. L’incontro con Eugene Allerton, un giovane studente appena arrivato in città, lo illude per la prima volta della possibilità di stabilire finalmente una connessione intima con qualcuno.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.