Il Partito Laburista alla guida della Nuova Zelanda ha promesso che dichiarerà illegali le terapie di conversione entro febbraio 2022. Kris Faafoi, ministro della Giustizia neozelandese, ha sottolineato il piano del governo di dare assoluta priorità al divieto delle pericolosissime terapie.
Il governo ha in corso lavori parlamentari per sviluppare una politica che porterà la legge in Aula entro la metà di quest’anno, con l’obiettivo di far passare il divieto entro la fine di quest’anno, o al più tardi entro febbraio 2022.
Faafoi ha precisato come il governo abbia imposto “un livello di priorità” nel portare avanti la legge che “bandirà queste pratiche crudeli e dannose“. Lo scorso anno, in piena campagna elettorale, il Partito Laburista aveva promesso nuove leggi in difesa della comunità LGBT.
“Sappiamo che questa è una questione importante, motivo per cui abbiamo preso un impegno prima delle elezioni dello scorso anno“, ha rimarcato il ministro della Giustizia. “Vogliamo che la legge passi il più rapidamente possibile, in modo che la comunità rainbow e tutte le persone colpite da queste pratiche abominevoli siano protette“. “Non c’è scopo terapeutico o base medica per queste pratiche di conversione, che possono causare danni reali e duraturi, in particolare per i giovani vulnerabili che sono spesso vittime”. “Siamo lieti che sia il Partito dei Verdi che il Partito Nazionale sembrino condividere la posizione del governo contro le pratiche di conversione, ci auguriamo che vogliano lavorare in modo costruttivo insieme a noi per garantire una legge solida. ”
Il 10% dell’attuale parlamento neozelandese si è identificato come appartenente alla comunità LGBT. Alla guida del Paese c’è Jacinda Ardern, con Grant Robertson storico primo vicepremier dichiaratamente gay.
In Spagna e Canada ci sono attualmente serie proposte di legge per un imminente divieto a queste indegne pratiche, con Boris Johnson, premier del Regno Unito, che ha promesso di volerle ufficialmente bandire. Più recentemente Messico, Israele e Germania le hanno vietate, seguendo quanto già fatto da Malta, Ecuador, Brasile e Taiwan. In Italia, purtroppo, ancora non esiste una legge che le consideri illegali. All Out ha dato vita ad una campagna per chiedere ufficialmente alla Commissione Europea di agire contro le “terapie riparative”, esortando gli Stati membri e dichiararle illegali.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.